PAVIA VOGHERA 23/03/2020: “Il San Matteo Ospedale Modello”. Intervista dell’On. Romaniello sull’emergenza coronavirus
PAVIA VOGHERA – Il deputato vogherese Cristina Romaniello è stato intervistato dall’Agenzia 9Colonne sull’ospedale San Matteo di Pavia, impegnato in prima linea sul fronte del Coronavirus.
L’OSPEDALE
“Vorrei elogiare un ospedale che sta affrontando questa crisi con grande competenza e professionalità: il San Matteo di Pavia. Il policlinico sta gestendo l’emergenza coronovirus nel migliore dei modi, in modo esemplare. È una eccellenza italiana che sta mettendo in campo tutte le sue risorse e specializzazioni per sconfiggere un nemico silenzioso che, sono convinto, può essere sconfitto”. Lo dice a 9colonne il deputato vogherese del Movimento 5 Stelle Cristian Romaniello che invita a fare una riflessione: “Va sottolineato che il San Matteo è riuscito a mantenere una numerosità di contagi all’interno del personale medico-sanitario molto bassa rispetto ad altri ospedali della Lombardia. Il numero dei contagiati da covid 19 che fanno parte del personale dell’ospedale è di 8 persone”. Perché così poche rispetto ai numeri che si registrano in altri ospedali e che sono realtà simili o poco più grandi? “Perché a Pavia – spiega a 9colonne il deputato pentastellato – la dirigenza, a cominciare dal presidente Alessandro Venturi e dal direttore generale Carlo Nicora, i medici e tutta la task force impegnata a gestire l’emergenza hanno stabilito un metodo tanto estremo quanto efficace: hanno considerato tutti coloro che fanno parte del personale sanitario soggetti asintomatici e positivi al covid19”. “In questo modo – prosegue Romaniello – si autotutelano e tutelano colleghi e pazienti. E non è necessario fare un numero elevato di tamponi. E’ un metodo che va totalmente in contrapposizione a chi propone di fare tamponi a tutti” .
NO A “TAMPONI A TAPPETO”
“Prendiamo, ad esempio, l’ospedale di Brescia dove ci sono 6mila persone e la capacità di fare tamponi è di seicento al giorno: significherebbe che per dieci giorni andrebbero fatti tamponi solo all’interno dell’ospedale e si avrebbero solo gli altri 4 giorni di tempo per fare i tamponi ai pazienti” sottolinea Romaniello che aggiunge: “Senza dimenticare che in teoria, dopo due settimane, dovresti ricominciare a farli. Di fatto sarebbe impossibile. Considerarsi invece, pazienti covid asintomatici e positivi consente di non fare il tampone: se ti consideri già positivo continui a lavorare e sei protetto da ogni rischio di contagio”. Secondo il deputato pentastellato si tratta di un metodo efficace ed ha poco senso fare “tamponi a tappeto”: “Farsi il tampone oggi e risultare negativi non è una garanzia. Molto meglio usare il tampone solo per i sintomatici”. “Credo sia molto più importante investire su dispositivi di protezione individuali” sottolinea quindi il deputato dei 5Stelle impegnato in questi giorni a coadiuvare il lavoro con i fornitori per reperire attrezzature e strumentazioni che servono a ridurre i rischi di contagio “anche se – precisa – la politica e i ministeri coinvolti nell’emergenza coronavirus stanno facendo tanto. Tutto il governo sta dando il massimo a partire dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Tutta la maggioranza si sta muovendo nella giusta direzione e anche una parte dell’opposizione”.
ECCELLENZA CHE FA SCUOLA
“Il San Matteo – continua Romaniello – ha ben formato le persone all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali ed ha allestito in modo sicuro i laboratori: cosa che non va sottovalutata”. Il deputato grillino eletto in Lombardia ricorda poi che è proprio il San Matteo di Pavia insieme allo Spallanzani di Roma ad aver completato gli studi per l’approvazione di un test rapido per accertare se una persona sia o meno stata colpita da Coronavirus. Un test che svelerà il risultato in un’ora: “Anche questo è motivo di elogio e penso che anche l’Istituto Superiore di Sanità abbia attenzione per un ospedale che sta ben fronteggiando questa crisi”.
“Sono quotidianamente in contatto con gli Istituti più importanti del mio territorio – conclude Romaniello, in questi giorni impegnato per la ‘sua’ Lombardia duramente colpita dal virus – e so ad esempio che è iniziata oggi a Pavia la sperimentazione della somministrazione di plasma di soggetti guariti: un’equipe medica arrivata dalla Cina è qui per darci una mano – spiega Romaniello – la somministrazione di emoglobine immunizzate dovrebbe consentire alle persone che le ricevono di avere gli elementi per fronteggiare il coronavirus. E’ qualcosa di promettente e che ci lascia ben sperare. Quella del San Matteo di Pavia è davvero una gestione eccellente dell’emergenza, che può fare scuola e può essere di esempio anche in altri ospedali”.
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