PAVIA 19/02/2020: Opere d’arte sacra rubate nel piacentino trovate dai Carabinieri anche sul mercato pavese
PAVIA – I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia e dell’Arma Territoriale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pavia, a seguito di complesse e prolungate attività di indagine – svolte con l’ausilio della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma – hanno individuato e recuperato preziosi beni culturali ecclesiastici trafugati da ignoti, presumibilmente nel periodo compreso presumibilmente tra il 28 febbraio e il 3 marzo 2013, dalla Chiesa di Sanellario Vescovo di Rivergaro (PC), frazione Rallio di Montechiaro.
Gli oggetti ritrovati sono:
Un Crocifisso in legno (di cui la scultura raffigurante Gesù Cristo cm.h.96×80 circa e la croce in legno dipinto con cartiglio inscritto “INRI” di cm.h.212-103×23 circa, scultore emiliano del XVIII-XIX sec.);
Due Candelieri in legno scolpito e argentato con piedi a zampe leonine cm.h.100x27x18 circa, seconda metà XIX sec.
Due Candelieri in legno scolpito e argentato cm.h.71x20x12 circa, con piedi a voluta del XVIII Due Candelieri in legno intagliato, argentato. cm.h.67x19x18 circa del XVIII sec.;
E due Cornici in legno intagliato cm.h.101×62 “relative a due cartegoria “ante et post missam” di forma mistilinea decorate da volute e riccioli, bottega piacentina del XVIII sec., la cui parte interna a stampa è stata sostituita con specchi”.
Nel corso delle indagini è stato possibile accertare che i beni dopo il furto e la ricettazione erano stati illecitamente esportati all’estero, dove venivano commercializzati presso una nota fiera antiquariale inglese.
A seguito di ulteriori transazioni e compravendite gli oggetti sacri venivano rintrodotti sul mercato italiano, dove venivano individuati e recuperati nei territori delle provincie di Venezia, Milano e Pavia, presso ignari collezionisti.
I beni recuperati sono stati riconosciuti dal legittimo proprietario e la competente Autorità Giudiziaria ha già disposto la loro restituzione.
Nell’operazione una persona è stata denunciata per ricettazione.
“Le opere recuperate rappresentano importanti testimonianze dell’arte scultorea di ambito ecclesiastico del XVIII e XIX secolo in territorio emiliano-piacentino, e la loro restituzione al patrimonio culturale nazionale e locale è pertanto da considerarsi oltre che “un ritorno a casa”, anche un deterrente contro i furti sacrileghi” fa sapere l’Arma.
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