VOGHERA 31/01/2020: Risolto (per ora) il problema dei cinghiali vicini alle zone abitate. Uccisi quasi 50 animali in un solo giorno
VOGHERA – Alla fine la “soluzione” per i cinghiali che, in branchi sempre più spesso si avvicinano alle zone abitate di Voghera, è arrivata. Una “soluzione finale”. In questa settimana, sotto la supervisione della polizia provinciale, competente per materia, sono stati infatti uccisi decine di capi.
Più in particolare, come riferisce TelePavia, sono 46 i cinghiali abbattuti nel Vogherese, ai quali si aggiungono i 17 uccisi in Lomellina fra Mede e Torre Beretti.
Una decina in tutto le squadre di cacciatori che hanno collaborato con la Polizia Provinciale per portare a termine l’operazione, scattata all’alba di martedì.
La prima zona di caccia, spiega TelePavia, è stata individuata nelle campagne a sud di Voghera, tra strada Ferretta e strada Grippina, sin verso Retorbido e Rivanazzano Terme. È qui che, nei pressi della Sp51, era stata infatti segnalata una presenza massiccia degli ungulati, che arrivavano a ridosso delle case e della strada, facendo rischiare e provocando anche a volte degli incidenti. Stessa cosa in Lomellina lungo la provinciale 193bis.
L’operazione a Voghera è stata fatta in accordo con il Comune, che aveva investito della questione la Provincia, dopo aver raccolto le lamentele della popolazione.
Come si vede dalla foto, fra gli esemplari classici di colore marrone nero uccisi, c’è anche un esemplare dal colore molto più chiaro (in basso a destra). Ebbene, questo sarebbe un tipo di cinghiale risultato dall’incrocio fra un cinghiale selvatico e un maiale: il cosiddetto porcastro. Un fenomeno che sembra si stia sempre più diffondendo anche in Oltrepo e che sarebbe dovuto a incroci naturali fra le due specie di animali, oppure, secondo alcuni, a incroci creati ad hoc dall’uomo.
L’abbattimento in massa dei giorni scorsi (che si aggiunge ai circa 300 cinghiali abbattuti nel 2019 dalla Provincia su tutto il territorio) ha riacceso le polemiche su questo tipo di “soluzione” e anche sulla caccia in generale. Da un lato chi trova giusto e utile che si proceda alla diminuzione del numero tramite l’uccisione. Dall’altro, sia chi trova invece inaccettabile che si uccidano esservi viventi di fatto innocenti; sia anche chi crede che a provocare il moltiplicarsi dei cinghiali sia il retrostante business della carne e dell’indotto che essa crea, caccia compresa.
Due posizioni che restano lontane e inconciliabili.
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