PAVIA 12/12/2019: Viabilità. Potrebbe tornare il blocco dei Tir sul ponte sul Po a Bressana. Protestano i camionisti. Chiesto un incontro urgente con la Provincia
PAVIA – La Provincia di Pavia potrebbe re-introdurre la chiusura ai mezzi di portata superiore alle 7,5 ton nel tratto della Sp35 compreso tra le rotatorie di Bressana Bottarone e di Cava Manara. La chiusura riguarderebbe il periodo dal 15 dicembre 2019 fino al 31 maggio 2020, negli orari dalle ore 7 alle ore 8.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18 dei giorni feriali e al sabato. Le motivazioni addotte per la chiusura sarebbero dettate dall’elevato traffico veicolare che intasa il tratto interessato.
A renderlo noto è la Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa della provincia di Pavia, che ora protesta, poichè la limitazione sull’unico ponte sul Po attraversabile dai mezzi pesanti nell’arco di decine di chilometri, porterebbe ulteriori danni al comparto.
“Il 10 dicembre riceviamo comunicazione della Provincia di Pavia in merito alla chiusura del tratto compreso tra le rotatorie di Bressana Bottarone e di Cava Manara – spiega la Cna -. Il divieto produrrà il trasferimento del traffico pesante su altre strade, provocando nuove code e proteste – aggiunge la Cna Pavia -. Le motivazioni del divieto inoltre non sono compatibili con le esigenze di sicurezza stradale, che sono l’unica ragione che giustifica l’emanazione di tali provvedimenti, di conseguenza questo divieto può essere oggetto di ricorso.”
La Cna continua ponendo alla Provincia alcune domande.
“Le motivazioni addotte per la chiusura sono dettate dall’elevato traffico veicolare che intasa il tratto interessato dal divieto; è stata fatta un’analisi del numero dei mezzi pesanti che transitano su quel tratto stradale durante il periodo scolastico? Si è ragionato sugli effetti che tale divieto potrebbe causare alle aziende di trasporto del nostro territorio? Infine se il divieto è determinato dal traffico per portare i bambini a scuola, perché farlo scattare dal 15 dicembre, ovvero una settimana prima della chiusura delle scuole per le festività natalizie?”
E ancora.
“Invece di vietare il transito a chi lavora per favorire il traffico leggero, perché non si pensa di favorire il trasporto pubblico? Se il problema risiede nel traffico causato dagli spostamenti per portare gli alunni a scuola, significa che l’origine del problema è dato dall’elevato numero di veicoli leggeri, non dai mezzi pesanti. Questo chi su quel ponte ci transita tutti i giorni lo sa bene.
Come CNA crediamo che si potrebbe cercare di risolvere il problema più semplicemente, ed in maniera decisamente più ecologica, incrementando il numero di scuolabus che collegano i piccoli comuni a Pavia, così da ridurre davvero il traffico veicolare da e per Pavia e consentendo alle imprese di operare senza intralcio. Tra l’altro i dati del 10 dicembre sull’aumento delle polveri sottili nel Comune di Pavia ci indicano che la strada da seguire non può essere che quella di favorire il trasporto pubblico per ridurre il numero di autovetture presenti sulla strada.”
Poi le amare conclusioni
“Nella nostra provincia attraversare il Po e anche diversi comuni è diventato una corsa ad ostacoli, a maggior ragione per i mezzi pesanti, e a chi ancora cerca di lavorare sul nostro territorio vengono messi i divieti tra le ruote – conclude il presidente Maurizio Carvani -. Come CNA riteniamo che su una questione così delicata l’Amministrazione provinciale dovrebbe convocare le Associazioni di categoria per un confronto sul tema, e chiediamo urgentemente un incontro con il Presidente della Provincia al fine di entrare nel merito della questione e trovare soluzioni che determinino la soddisfazione di tutti gli utenti della strada, perché questo provvedimento mette in difficoltà le aziende, senza risolvere il problema del traffico congestionato.”
Non è la prima volta che quel medesimo tratto di strada di SP 35 dei Giovi viene chiuso al traffico nella fasce orarie di maggiore traffico. Negli anni scorsi però, a causa dell’elevatissima concentrazione di mezzi in quella tratta e in quei determinati orari, la misura non aveva determinato alcun fluidificazione ma unicamente l’accorciamento delle code. Il rischio è che oggi si ripeta la stessa situazione.
Leggi anche
Commenti