BRONI 17/10/2019: Ponte della Becca. Pilomat guasti e “Tir pirata”. “E se due grossi camion si incrociassero proprio sui 2 nuovi piloni cosa succederebbe?”. Il dubbio inquietante dell’ex comandante dei carabinieri
BRONI – Come tutti sanno, il Ponte della Becca è molto malandato e andrebbe sostituito. Per questo motivo negli ultimi anni è stato rafforzato (sono stati creati anche due nuovi piloni al posto di quello crollato, foto) e sistemato, così da consentirne l’uso il più a lungo possibile.
Per evitagli stress troppo elevati, inoltre, è stato deciso di impedire l’attraversamento ai camion più pesanti. Cosa che ha previsto l’allestimento di un sistema di barriere agli ingressi.
Come sa chi lo utilizza ogni giorno la Becca, però, queste barriere, fatte di new jersey in cemento e di un sistema ‘pilomat’ automatico (piloni di metallo che salgono e scendono a comando), più di qualche volta non funzionano, o perche si guastano, o perchè, più di frequente, vengono abbattute dai tir che provano a passare.
Risultato: passano giorni e giorni (senza che vi siano, né manutenzione né controlli sul posto da parte di nessuno) in cui il ponte è aperto al transito dei camion di ogni peso e dimensione.
Proprio in merito a questa problematica, registriamo l’intervento dell’ex comandante dei Carabinieri di Broni Mario Spaziano, il quale, sulla base della sua esperienza da militare, solleva una obiezione e dubbio da non dormici la notte.
In merito dunque al passaggio sul Ponte dei mezzi pesanti che approfittano dei pilomat guasti, scrive Spaziano.
“All’epoca del crollo del pilone io rivestivo la carica di comandante dei Carabinieri di Broni, per cui ho seguito la vicenda piuttosto da vicino. La ditta che eseguì i lavori di posa in opera delle due “stampelle” che sostituirono il pilone malfermo (poi crollato) garantì l’opera per il passaggio di veicoli fino a 35 q.li. Vennero subito predisposte opere atte ad impedire l’accesso ai mezzi pesanti, fino agli odierni pilomat.”
Spaziano prosegue il racconto.
“Queste opere spesso si guastavano. E quando ciò accadeva, gli accessi al ponte venivano presidiati da ambo le parti, h24, da una pattuglia a turno fra Carabinieri, Polizia Stradale, Polizie locali ed altri Enti, aggiunge l’ex carabinieri che subito precisa alcuni fatti importanti.
Il primo è che “questo presidio veniva ordinato perché ritenuto assolutamente necessario, da parte delle autorità preposte, per il rispetto della massa dei veicoli che potevano transitare.”
Il secondo, che il presidio, “creava notevole disagio alle forze di Polizia, che venivano distolte dai normali compiti istituzionali”, motivo per il quale “le riparazioni venivano, di norma, effettuate con la massima tempestività.”
A questo punto della sua denuncia l’ex comandante dei carabinieri di Broni tira le somme e, arrivando allo scottante nocciolo della questione, si chiede.
“Oggi il presidio non è più necessario? Le “stampelle” sono state nel frattempo rinforzate?
E soprattutto ancora.
“Il passaggio del solo traffico leggero ottiene che due mezzi del peso di 35 q.li, qualora si incrocino all’altezza dell’opera, gravino sulle stampelle per 70 q.li. Ma se oggi, a pilomat non funzionanti, all’altezza delle stampelle si dovessero incrociare due veicoli del peso di 500 q.li cadauno, cosa potrebbe succedere?”
“Dio non voglia che ciò accada!”, conclude l’ex comandante dei Carabinieri di Broni Mario Spaziano.
L’inquietante quesito, fra l’altro, Mario Spaziano lo ha sottoposto al Comitato Ponte della Becca: l’associazione presieduta da Fabrizio Cavaldonati che da alcuni anni si occupa di tenere alta l’attenzione sullo stato del ponte e di fare pressione affinchè la sostituzione con uno nuovo avvenga nel più breve tempo possibile. Comitato il quale sottoporrà la questione alle autorità che saranno presenti alla prossima riunione pubblica del sodalizio, in calendario il 23 Novembre 2019.
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