RIVANAZZANO 03/07/2019: Indiana portata in Italia e segregata in casa in Oltrepo. La famiglia non voleva che frequentasse il fidanzato
RIVANAZZANO –
Era arrivata da Malta, luogo in cui lavora come infermiera, ed era stata condotta in Oltrepo pavese per evitare che frequentasse il fidanzato.
Così una ragazza indiana di 27 anni è stata segregata in casa dalla famiglia, che si opponeva fortemente alla relazione fra i due giovani, connazionali.
La gravissima vicenda è accaduta a Rivanazzano Terme, dove i militari della locale Stazione Carabinieri il 30 giugno scorso sono riusciti a liberarla.
Le indagini, fulminee data la delicatezza del caso (di fatto durate circa 204 ore), e i successivi accertamenti, avrebbero permesso di appurare che i genitori, giunti appositamente dall’India, avrebbero teso una vera e propria trappola alla figlia.
Con la scusa di riunirsi e fare vista al fratello, già abitante nel comune termale dell’Oltrepo, padre e madre, insieme al figlio maschio, avrebbero di fatto sequestrato la giovane.
Una volta arrivati nell’abitazione del figlio (un 32enne regolarmente residente e occupato), nella periferia di Rivanazzano, avrebbero privato la ragazza dei documenti personali e del telefono cellulare, non permettendole di uscire, se non accompagnata.
L’obiettivo della famiglia era quello di farle dimenticare il fidanzato. Obiettivo perseguito attraverso pressioni psicologiche (non si hanno notizie di violenze fisiche), ma anche portando la giovane da santoni indiani, residenti ora a Milano ora a Genova.
La vicenda si è dipanata nel corso dell’ultimo mese. Arrivata il primo di giugno, la ragazza solo a fine giugno, grazie al telefono cellulare del padre lasciato incustodito per qualche minuto, è riuscita a inviare un messaggio al fidanzato indiano, abitante a Malta, scrivendogli che era in Italia a Rivanazzano Terme e che era rinchiusa.
Il fidanzato, così, giunto in Italia il 29 del mese scorso, ha chiesto aiuto ai Carabinieri della Stazione di Rivanazzano Terme, che, avviate immediatamente le indagini, tramite la conoscenza del territorio, e sondando alcuni indiani del territorio – ma soprattutto consci della delicatezza e della potenziale pericolosità della situazione – hanno individuato l’appartamento in cui la 27enne era rinchiusa e finalmente l’hanno liberata.
Il blitz, nella zona fra Salice e Rivanazzano, è stato fatto domenica mattina, senza che vi fosse resistenza da parte dei genitori né del fratello (rimasti quasi stupiti dall’arrivo delle forze dell’ordine).
La ragazza, tornata in libertà, ha potuto riunirsi col fidanzato in una località riservata e a breve ritornerà a Malta.
Il padre K. V. J., la madre T. M. S. e il fratello J. J. della malcapitata, sono stati denunciati (e ora sono in libertà) alla Procura della Repubblica di Pavia per “sequestro di persona e violenza privata”.
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