VOGHERA 30/05/2019: Commessa picchiata a sangue dall’ex marito mentre è al lavoro. La salvano un 35enne senegalese e un barista vogherese
VOGHERA – Scene da film del terrore oggi pomeriggio in via Emilia. Un uomo è entrato in un negozio e ha pestato a sangue la commessa che in quel momento era presente nell’esercizio. Una scena terribile, alla quale hanno assistito molti passanti rimasti impietriti. Ad assistere al pestaggio anche un immigrato senegalese, che ha letteralmente salvato la vita alla vittima. L’uomo non stato a guardare ma con gran sprezzo del pericolo è sceso dalla bicicletta, è entrato nel negozio, ed fermato l’aggressore. “Quando sono entrato, quell’uomo stava prendendo a pugni in faccia la donna, stesa a terra – racconta poco dopo nel bar di fronte il 35enne P.D. -. Mi sono frapposto tra i due e ho strappato l’uomo dalla ragazza oramai piena di sangue. Ho sollevato la commessa e lui mi ha aggredito… poi è scappato fuori, in strada.”
“Allora l’ho inseguito, l’ho bloccato, l’ho tirato dentro al negozio dicendogli: adesso ti fermi qua e aspetti con me la polizia”.
Nel frattempo i presenti avevano chiamato le forze dell’ordine, arrivate sul posto con i carabinieri e la polizia (che procede con le indagini). Con loro in via Emilia anche i soccorsi sanitari. La scena da incubo però non era finita in quel momento. L’aggressore infatti, nella concitazione del momento, è salito al secondo piano della palazzina che ospita il negozio, dove ha aperto una finestra, si è sporto, ed ha minacciato di buttarsi.
Ad intervenire per risolvere la terribile scena, non è stato soltanto il ragazzo immigrato (arrivato in città da alcuni giorni per trovare il padre, che lavora una azienda agricola di strada Casalnoceto). Il gesto coraggioso lo ha fatto anche il barista di fronte. “Quando siamo saliti al secondo piano – racconta A.C. – l’uomo era alla finestra e aveva tutta l’intenzione di buttarsi. Era molto agitato… così ho iniziato a parlargli, spiegandogli che avrebbe perso tutto e che doveva pensare ai propri figli, e soprattutto che non era il caso di fare ulteriori sciocchezze.” “L’uomo – prosegue il barista, rimasto leggermente ferito ad una mano – mi ha risposto che ormai era tutto finito, che sarebbe finito in galera e che niente aveva più senso.”
Mentre proferiva queste cose per un attimo l’aggressore, soprappensiero, si è distratto. In quel preciso momento, sempre il ragazzo senegalese, con un gesto fulmineo ha cinto l’uomo attorno alla vita e l’ha tirato a forza dentro.
L’aggressore a quel punto è stato circondato e portato giù. L’uomo è stato condotto fuori, ma mentre veniva accompagnato all’auto della polizia ancora una volta ha insultato e aggredito a pugni il senegalese. Dopodiché è stato messo in macchina, dove ha continuato a dare pesantemente in escandescenze.
L’azione eroica del giovane immigrato ha creato grande emozione fra coloro che avevano assistito alla sconvolgente scena (la commessa quando è uscita dal negozio, accompagnata dei sanitari, era una maschera di sangue). In tanti si sono avvicinati a lui per fagli i complimenti e per stringergli la mano. Il giovane, padre di due figli, è residente a Bergamo, e da qualche tempo è ospite del padre che lavora in una cascina.
“Sono bravissime persone – spiega il titolare dell’azienda agricola -. Il padre lavora con noi già da 10 anni ed è un gran lavoratore… il figlio merita davvero tutta la riconoscenza per ciò che ha fatto.”
Secondo le prime notizie il gesto violentissimo dell’uomo arrestato è maturato nell’ambito di una lunga vicenda familiare, che vede coinvolta la donna aggredita e la figlia piccola. Il negozio in cui è stata fatta l’aggressione è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Commenti