ROMAGNESE BRALLO 16/01/2019: Monte Lesima e Pietra Corva. La loro ricchissima Biodiversità ora è “Patrimonio europeo”
ROMAGNESE BRALLO – Monte Lesima e Pietra Corva sono stati dichiarati, per la loro biodiversità, patrimonio europeo.
La Decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.7 della UE il 9 gennaio scorso. Con essa la Commissione europea ha ufficialmente riconosciuto i Siti di Importanza Comunitaria “Sassi Neri – Pietra Corva” (667 ettari in comune di Romagnese) e “Le Torraie – Monte Lesima” (598 ettari in comune di Brallo di Pregola, corrispondente al territorio della omonima Riserva Naturale).
“Il pronunciamento favorevole della Commissione UE – spiega la Provincia – conclude un iter iniziato nel maggio 2014, quando la Provincia di Pavia ha approvato un programma di implementazione e sviluppo della Rete Natura 2000 nel territorio dell’Oltrepò pavese.”
“Il progetto – prosegue Piazza Italia -, sostenuto attivamente dalla Comunità montana dell’Oltrepò Pavese e dai comuni di Romagnese e Brallo di Pregola, e che si è avvalso del fondamentale contributo scientifico del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, ha portato alla richiesta di candidatura delle due aree, successivamente validata e promossa per quanto di competenza da Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente, e ora definitivamente approvata dalla UE.”
I prati-pascoli di alta quota, le faggete appenniniche e le rarissime flore dei monti Lesima, Pietra Corva, Pan Perduto e dei Sassi neri, costituiscono dunque un vero scrigno di biodiversità. E, unitamente alla presenza di oltre 70 specie di uccelli, mammiferi, rettili, pesci e anfibi, altrettante di flora e almeno 80 specie di farfalle, rappresentano uno straordinario patrimonio naturale ora ufficialmente riconosciuto a livello europeo.
“Per la conservazione e gestione di questi habitat vi sarà la possibilità di accedere ai finanziamenti comunitari previsti dalla normativa di settore (progetti LIFE, Piano di Sviluppo Rurale) nonché ai fondi strutturali e al fondo per le aree verdi – sottolinea la Provincia. E la nascita dei due SIC consentirà di sostenere le attività agrosilvopastorali tradizionali, grazie alle quali nel corso dei secoli si sono consolidati gli ambienti oggi tutelati (la conservazione del prato-pascolo, la gestione naturalistica delle foreste e degli habitat prioritari), incentiverà il turismo naturalistico e la ricerca scientifica.”
Il progetto prevede altresì il rafforzamento del ruolo del Giardino botanico di Pietra Corva, posto nel cuore del SIC dei Sassi Neri, che diventerà il centro di coordinamento dei programmi di conservazione, studio e ricerca dell’Appennino pavese, anche in chiave didattica e formativa.
La gestione dei SIC è in carico alla Provincia di Pavia, che a breve si occuperà della tabellatura, della vigilanza e dei monitoraggi.
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