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VOGHERA 06/07/2018: I Campionati europei di atletica visti da Sebastiano Matteo Piombo 2

Luglio 06
10:29 2018

VOGHERATra i protagonisti azzurri agli europei di atletica, spicca su tutti il nome di Adolfo Consolini. Un atleta che ha segnato un epoca. Capace di vincere il disco in questa rassegna continentale per tre volte di seguito. E tutte e tre le volte (1946,1950 e 1954) davanti a Giuseppe Tosi. I due nostri campioni erano la bandiera dell’atletica italiana del primo dopoguerra. Due colossi dall’aria gentile. Consolini è stato forse uno degli atleti azzurri di maggior spicco. Ed ha gareggiato ad alto livello fino a superare l’età di 40 anni. Tanto che ha dovuto tesserarsi in Svizzera, a Lugano, perché in Italia allora non era previsto che un quarantenne facesse ancora atletica. Oggi sembrerà assurdo, ma nel 1957 era così. Un altro azzurro che ha fatto grandi cose agli europei è Pietro Mennea.

Tre i suoi titoli, due nei 200 metri (1974 e 1978) e uno sui 100 metri (1978). Per lui anche il secondo posto nella 4×100 del 1974 coi grandissimi Guerini,Oliosi e Benedetti. E non va dimenticato il bronzo 1971 sempre con la 4×100. Quando il diciannovenne Mennea, ancora Juniores, gareggiava con Guerini, Abeti e Ennio Preatoni. Quest’ultimo capace di partecipare a tre olimpiadi con la staffetta veloce. Un’altra grande atleta nei campionati europei, anche lei come Consolini e Mennea scomparsa anzitempo, e Annarita Sidoti. La piccola siciliana capace di vincere la 10 km. di marcia nel 1990 e 1998. E seconda nella stessa gara nell’edizione 1994. La marcia anche agli europei è stata per l’Italia ricca di soddisfazioni. La prima vittoria fu nel 1950 con Giuseppe Dordoni nella 50 km. Lo imitò Abdon Pamich nel 1962 e nel 1966. Il grande campione di Fiume nel 1958 fu medaglia d’argento sempre nella 50 km. Maurizio Damilano non ha mai vinto gli europei. Ma tutti ricordiamo la sua grande gara nell’edizione 1982. Quando dominò fino all’ingresso dello stadio e poi fu squalificato. Lasciando molta amarezza per un giudizio che non fu condiviso da molti. Damilano vinse l’argento nella 20 km. del 1986. Erika Alfridi ha vinto due medaglie europee, argento nella 10 km. 1998 e bronzo nella 20 km. 2002. Una specialità che ci ha dato diverse medaglie e mai una vittoria sono le staffette. Soprattutto la 4×100 maschile. Argento nel 1950, 1974 e 2010. In queste due ultime edizioni dopo fiera battaglia con la Francia. Poi bronzo nel 1971, 1990 e 1994 oltre al bronzo femminile 1938. Nel mezzofondo pochi successi ma significativi. Luigi Beccali vinse i 1500 nel 1934 e fu terzo nel 1938. Franco Arese nel 1971 ad Helsinki ha vinto i 1500. E grazie a quel successo è sempre stato molto quotato in Scandinavia. Mario Lanzi meritava maggiore fortuna, ma nel 1934 ottenne un meritato argento negli 800. Sempre sui 1500 argento a Di Napoli nel 1990 e bronzo a Paola Pigni nel 1969 e per Gabriella Dorio nel 1982. In anni recenti è stata la maratona a darci soddisfazioni. Grazie a Stefano Baldini (oro 1998 e 2006) Gelindo Bordin (oro davanti a Pizzolato nel 1986 e poi anche nel 1990) Maria Guida (oro 2002) e Daniele Meucci (oro 2014). Secondi posti in questa gara per Laura Fogli (1982 e 1986) Orlando Pizzolato (1986) Gianni Poli (1990) Maria Curatolo (1994) Danilo Goffi (1998) e Anna Incerti (2010). Anche il fondo in pista è stato per i nostri colori significativo. Soprattutto in una notte tedesca a Stoccarda 1986.

Quando sui 10000 metri sono arrivati nell’ordine Stefano Mei (primo) Alberto Cova (secondo) e Salvatore Antibo (terzo). Ed era la prima volta che una nazione monopolizzava il podio. Lo abbiamo ripetuto questo risultato nella maratona maschile 1998 con Baldini, Goffi e Modica. Solo azzurri sul podio anche allora. Mei in quella edizione fu secondo sui 5000 e nel 1990 vinse il bronzo sui 10000. Cova vinse invece i 1000 nel 1982 e fu il suo primo grande risultato. Meucci oltre alla vittoria in maratona 2014 ha anche un argento sui 10000 nel 2012. Negli ostacoli Eddy Ottoz si è imposto sui 110 hs nel 1966 e 1969, quando era davvero il numero uno continentale. Sui 400 hs due successi con Armando Filiput (1950) e Salvatore Morale (1962). Fabrizio Mori, grande atleta toscano, in questa gara fu terzo nel 1998. I salti ci han visto emergere anch’essi in epoche recenti. Il primo successo risale al 1978 con Sara Simeoni nell’alto. Poi è venuta la vittoria di Andrew Howe nel lungo (2006). Seguita dai recenti successi di Fabrizio Donato (triplo 2012) e Gianfranco Tamberi (alto 2016).

 

 

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