VOGHERA 14/04/2018: Per un carcere più umano e una pena (davvero) rieducativa. Lions Leo e Comune sostengono in via Prati Nuovi il progetto ‘Libera un sorriso’
VOGHERA – Il trattamento umano dei detenuti in carcere non è solo un astratto precetto della Costituzione ma, in generale, anche la migliore assicurazione affinchè la pena detentiva, oltre che afflittiva per il male fatto, sia anche un mezzo per recuperare chi ha commesso reati e soprattutto per ridurre la sua pericolosità nel post pena.
E anche per questo che il super carcere di Voghera sarà presto dotato di una sala destinata ai colloqui tra nonni e nipoti.
Il progetto si chiama ‘Libera un sorriso’ ed è portato avanti dal Lions Club Castello Visconteo e dal Leo Club Voghera in collaborazione con l’assessorato alla Famiglia del Comune.
Progetto che è stato illustrato giovedì pomeriggio al circolo il Ritrovo.
Alla presentazione hanno partecipato, l’avvocato Emanuela Martinotti, consigliere e referente carcere di Voghera; Mariantonietta Tucci, direttore reggente del carcere, che ha trattato i temi “La città di Voghera e la casa circondariale: una risorsa reciproca” e della “Rete territoriale come prezioso apporto per la rieducazione dei condannati”; Fortunata Di Tullio, Capo area giuridico penale del Carcere (che ha illustrato gli elementi del trattamento articolo 15 O.P. e dell’importanza di “valorizzare le relazioni familiari dei detenuti con figli e nipoti”); e Linda Iannantuono, psicologa esperta ex artt 89 OP (che ha illustrato la questione dell’ “Attivazione emotiva dei detenuti nei rapporti con la famiglia. Ricadute positive sulla condotta intramuraria”.
Con loro il sala i presidenti dei due club Lions, Giuseppe Fiocchi e Martina Fariseo; il sindaco Carlo Barbieri e l’assessore ai servizi sociali Simona Virgilio (con loro l’assessore Marina Azzaretti e il presidente del consiglio comunale Nicola Affronti.
Il progetto prevede la raccolta di fondi da destinare alla trasformazione in spazio accogliente e, a misura di bambino, di un vano della struttura detentiva di via Prati Nuovi. La stanza sarà approntata nei prossimi mesi.
Obiettivo ultimo, rendere davvero operativo l’articolo 27 della Costituzione (oggi invece spesso disatteso) secondo cui, fra l’altro, “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Una formula generale che, se non per intima convinzione, dovrebbe essere (concretamente) applicata almeno “per interesse”… l’interesse collettivo di avere una società più “pulita” e sicura: in cui chi ha commesso un reato e fatto del male, esca dal carcere non peggiore di quando ci è entrato, anche per avere subito (oltre alla legittima pena) ingiusti trattamenti degradanti o privazioni non stabilite dalla Legge.
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