VOGHERA 01/04/2018: Abbandono degli animali. L’Ente protezione animali di Voghera dice basta e si rivolge alla Magistratura
VOGHERA – L’Ente protezione animali dice basta agli abbandoni di animali e ad una delle peggiori piaghe che (insieme ad altre) affliggono il millenario rapporto fra uomo e animali domestici.
L’Enpa iriense dopo l’ennesimo abbandono ha infatti deciso di chiamare in causa l’autorità giudiziaria. Scopo: fare piena luce su un caso, contribuendo così a fare giustizia ma anche a dare un segnale forte sul fenomeno: chi sbaglia deve anche pagare.
La storia da cui nasce la drastica decisione è quella di una cucciola di cane portata al Rifugio di strada Folciona nei giorni scorsi. Chi l’aveva condotta al canile aveva anche raccontato d’averla trovata rinchiusa nell’”area sgambamento” situata nei pressi del Superstore Esselunga. La realtà però non era quella.
“Abbiamo appurato – spiega l’Enpa – che la cucciola non è stata abbandonata nell’area cani ma che era detenuta da giorni dalla stessa persona che l’ha portata in canile raccontando questa superballa.”
Il fatto che la cagnolina non fosse microchippata, e che il fenomeno degli abbandoni sia ancora estremamente diffuso, ha spinto l’associazione a fare l’importante passo.
“Domani (giovedì 29 marzo ndr) verranno avvisate le autorità giudiziarie competenti – fa sapere l’Enpa – e andremo a fondo per sapere chi ha dato in affido a questa persona un cucciolo non microchippato”.
Forte è la determinazione dell’associazione
“Vi è un po’ la credenza che chi opera dietro al cancello di un rifugio sia uno dotato di scarsa intelligenza. Diremmo che è proprio l’ora di finirla”.
In attesa di vedere come questa storia andrà a finire, gli abbandoni non cessano.
Proprio nei giorni del caso della cagnolina dell’Esselunga, alle porte del rifugio Enpa sono comparsi dei gatti: abbandonati pure quelli.
“Davanti all’ingresso del gattile, rinchiusa dentro ad un trasportino, è stata rinvenuta questa gatta spaventatissima con tre piccoli appena partoriti”, spiega l’Enpa.
Che aggiunge. “Dopo tanti anni non riusciamo a non indignarci per queste forme di menefreghismo e di inciviltà che rendono per alcune persone così semplice disfarsi di un problema.”
“Mamma Ciccia – aggiunge l’Enpa mostrando la foto delle bestiole – affronterà tutto il periodo di allattamento e svezzamento dei tre piccoli in un ambiente sicuramente non ideale e tra l’altro al momento a lei sconosciuto e ostile. I tre piccoli al momento sembrano ben accuditi e alimentati considerando il forte stress a cui è stata sottoposta la mamma a causa del gesto “umano”.”
Infine un appello: “Raccogliamo per mamma Ciccia delle pappe buone buonissime che la aiutino a sostenere questa fatica fisica extra.”
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