VOGHERA 31/01/2018: Gioco d’azzardo patologico. Nell’ambito del progetto “A che gioco giochiamo?” previsti anche gruppo di auto-aiuto composti da “giocatori anonimi”
VOGHERA – Sulla scorta di quanto già accade per gli “alcolisti”, in città nasceranno gruppi “anonimi” di auto-aiuto per i giocatori d’azzardo patologici. Ciò accadrà nell’ambito del progetto di contrasto al gioco d’azzardo patologico “A che gioco giochiamo?” finanziato da Regione Lombardia e promosso dall’assessorato alla Famiglia della Città di Voghera, guidato da Simona Virgilio, in collaborazione con la cooperativa sociale La Collina.
Da ottobre nell’ambito del progetto è attivo uno spazio di ascolto e primo orientamento (in via Balladore 4) alla rete dei servizi territoriali, dove è possibile trovare sostegno, affiancamento relazionale, psicologico e consulenza riguardo ai bisogni di natura legale e sociale per chi sente di avere una relazione problematica con il gioco d’azzardo.
Le attività di ascolto, sostegno e orientamento sono dedicate non solo alle persone direttamente interessate dalla ludopatia, ma anche ai familiari (che faticano a trovare un luogo di ascolto e di orientamento in grado di aiutarli a comprendere come sia possibile affrontare la situazione).
“Oltre all’ascolto e al supporto, individuale e familiare, forniti da operatori di diverse professionalità (che si articolano a diversi livelli: informativo, di counseling, psicologico, specialistico per specifica problematica presentata) – spiegano i responsabili del progetto – partiranno percorsi di gruppo per giocatori e familiari al fine di aumentare la consapevolezza rispetto ai problemi correlati al gioco d’azzardo e promuovere la centralità del ruolo della famiglia nel delicato compito di affrontare un’eventuale situazione problematica.”
Da questi incontri nascerà il primo gruppo di auto-aiuto composto da giocatori anonimi.
Al momento sono circa una ventina le persone che si sono rivolte allo spazio di ascolto di Voghera, che si trova a presso la sede della coop. Sociale La Collina onlus, in via Balladore 4/a (info: 0383.27.06.01).
È possibile rivolgersi allo sportello, senza necessità di appuntamento, ogni mercoledì dalle 16.30 alle 18, per ricevere prime informazioni e concordare con l’operatore successivi appuntamenti per approfondire e affrontare la situazione con il professionista più indicato in relazione alle necessità emerse.
“Gli incontri di gruppo hanno una funzione informativa/formativa e sono rivolti sia a chi vive direttamente un disagio o una difficoltà legata al gioco (il mercoledì dalle 18.00 alle 19.30 a partire dal 7 febbraio) sia a chi, familiare, amico, collega o conoscente, ne è comunque coinvolto (il giovedì dalle 18.00 alle 19.30 a partire dal 15 marzo).” precisano gli organizzatori.
«Il progetto prevede anche azioni di informazione-formazione per le associazioni, per i medici e gli operatori socio-sanitari, per le piccole e medie imprese, nonchè interventi nelle scuole, e la promozione di momenti aggregativi, spiega l’assessora alla Famiglia Simona Virgilio, per la quale l’obiettivo di base del progetto è arrivare ad aiutare in ogni modo i giocatori ed anche i loro familiari… perché dietro il dramma di un giocatore c’è quasi sempre la disperazione della sua famiglia».
Nei prossimi giorni verrà anche distribuito un volantino nei punti sensibili della città all’interno del quale è indicato un numero verde (800995988) e la spiegazione dell’attività di ascolto.
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