VOGHERA 31/12/2017: Cambia la Guardia Medica. Grandi (IdR). “Con la riforma tempi di attesa più lunghi per i cittadini”
VOGHERA – L’ ATS Pavia procederà, a partire dai primi mesi del 2018, ad un ridimensionamento delle risorse in campo per quanto riguarda il Servizio di Continuità Assistenziale (ex-guardia medica) attraverso la chiusura di 6 postazioni (Siziano, Chignolo, Sannazzaro, Casteggio, Robbio, S. Maria della Versa) e della centrale operativa (che verrà sostituita da un centralino a livello regionale che smisterà le chiamate tra 118 e le varie postazioni periferiche di guardia medica).
Sul caso interviene Michele Grandi, medico di base a Voghera, preoccupato per le ricadute di questa riforma.
Spiega Grandi. “Per quanto riguarda le postazioni chiuse, i medici che vi operano verranno riassegnati alle postazioni “superstiti”. Per quanto riguarda, invece, la gestione delle chiamate si passerà da una centrale operativa a livello provinciale con dei medici che fanno una prima valutazione clinica fornendo dei consigli in attesa di inviare un collega dalle postazioni periferiche (come è attualmente) ad un centralino regionale gestito da AREU, in cui non sono presenti medici ma solo operatori che “passeranno” le chiamate direttamente al 118 o ai medici delle postazioni periferiche di guardia medica.”
Grandi interviene anche come esponente del movimento L’Italia del Rispetto.
“Come medico ritengo contestabile il fatto che la categoria sia stata messa al corrente di queste modifiche a “giochi fatti” e non siamo stati interpellati sull’impatto che una tale riforma potrebbe avere sulla qualità del lavoro di noi medici e sull’efficienza del servizio.”
Queste infatti le conseguenze pratiche della riforma.
“Quando stiamo effettuando una visita domiciliare noi medici non siamo in grado di rispondere al telefono: con la “nuova” centrale l’ utente non troverà più un medico in grado di fornire una prima consulenza telefonica ma parlerà con un operatore che lo inviterà ad attendere che il medico termini la visita domiciliare: cosa che determinerà lunghe attese per l’ utente.”
Il Movimento teme dunque che “ancora una volta saranno i cittadini a farne le spese” in quanto “si determineranno disagi dovuti ai tempi di attesa che saranno prevedibilmente maggiori”.
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