VOGHERA 28/11/2017: Atletica. Intervista a Simona Viola dell’Iriense
VOGHERA – La stagione agonistica dell’atletica leggera sta finendo, e Sebastiano Piombo ha incontrato Simona Viola – ex azzurra di maratona ai mondiali 2003 a Parigi e da un anno tornata a vestire la maglia dell’Iriense Voghera – per parlare della sua intensa stagione
E’ stato un anno pieno di soddisfazioni (tra cui due record italiani nel miglio e nei 2000 metri) e anche di momenti meno facili (infortuni, ritiri in gara) quale è il suo bilancio di questa stagione tra alti e bassi ?
Il mio bilancio è sicuramente positivo!
Sono una inguaribile ottimista e quindi vedo sempre il bicchiere mezzo pieno,
tendo a vedere sempre il lato positivo della medaglia,
pur restando fermamente consapevole che le medaglie hanno sempre due facce ;).
E’ stata una stagione molto buona in tutta la prima parte, partendo dai Cross dove sono anche arrivata 1^ di categoria nella prestigiosa “5mulini” (ovviamente quella riservata alle categorie Master), passando poi per le corse su strada dove ho migliorato più volte il Record sociale e Provinciale sui 10km. fino a correre in 37’22”, vincendo proprio la gara di “casa” ovvero la RunForParkinson; ed infine nella mia tanto amata pista, dove anche qui ho migliorato diversi Record sociali e Provinciali con ovviamente quelle che considero le due “ciliegine sulla torta”, ovvero i due Record Nazionali di categoria! Purtroppo la mia stagione si è conclusa anticipatamente il 21 di maggio quando sono arrivata 3 ai Campionati Regionali di società assoluti (e per una “vecchietta” battagliare per i primi posti tra le assolute è assai divertente) correndo i 5000mt. in 17’56” (era qualche anno che non scendevo sotto i 18’!), durante la quale dopo 3500mt. ho avvertito una forte fitta al gluteo dx, ho temuto di non riuscire nemmeno a chiudere la gara, poi con caparbietà l’ho portata a termine, ma da li un lungo calvario di alti e bassi e tentativi di ripresa senza grandi esiti x più di 5mesi! Ma l’infortunio lo considero parte del gioco, le cose fatte così tanto per non mi piacciono, quindi se ci provo so di rischiare ed accetto quello che il destino mi dona con serenità, anche gli infortuni…
Per un atleta come lei, che è giunta ai massimi livelli, gareggiare da master che motivazioni da?
Amo correre ed Amo l’Atletica, sono come l’aria che respiriamo per me e nn si vive senza aria…
Mi piace l’agonismo e il mettermi in gioco, mi piace l’idea di poter essere da esempio le nuove generazioni di Atleti,
mi piace la sfida, il confronto e poi, sinceramente ora è tutto “più semplice” non ho niente da dire o da dimostrare né a me né a nessuno! L’Atletica l’ho fatta e l’ho vissuta quando era il momento, non farò più i 9’15”, i 15’47, i 33’14” ecc,ecc… Ho la mia vita, la mia famiglia , il mio lavoro che mi riempiono e mi appagano; tutto ciò che viene dalla corsa è “grasso che cola” come si suol dire e la cosa mi gratifica molto eheh
Riesce a conciliare bene la sua vita privata (famiglia, lavoro e altri impegni) con la necessita di allenarsi regolarmente e con impegno ?
Sono una persona fortunata, ho festeggiato pochi giorni fa i 30anni di binomio allenatore/atleta con il Professor Felice Costante, il quale 25anni fa è diventato il mio compagno di vita e 20anni fa mio marito! Tutto ciò facilita le cose, condividiamo una passione, quindi ho sempre avuto un grande aiuto e sostegno sia da lui che dai figli Marcello e Tecla, entrambi legati allo sport e quindi sempre disponibili.
Poi io sono un soggetto estremamente pignolo e meticoloso, quindi a me la routine ripetitiva non mi crea problemi, anzi.
Mi alzo tutti i giorni alle 05.40 e prima delle 06 sono fuori x la prima “corsetta” che altro nn è che un warm ap di 5km. molto lenti, seguiti da qualche allungo soft, stretching e vari es. a carico naturale, quindi me ne torno a letto un’oretta ed alle 08.00 mi faccio una abbondante colazione, sistemo la casa, mi preparo e vado in negozio.
Alle 12.00 quando chiudo, vado a casa (che strategicamente è situata a 200mt. scarsi dal lavoro 😉 ) mi preparo e prima delle 12.30 sono fuori per l’allenamento principale, alle 14.00/14.15 quando finisco, doccia pranzo e torno al lavoro, cosicché quando alla sera chiudo la saracinesca, mi dedico interamente a cucina, famiglia e casa! In questo modo abbiam trovato un buon equilibrio famigliare…
Ora a Voghera c’è una nuova pista, la società Iriense vive un buon momento con un fiorente gruppo di giovani, è un po un isola felice in una realtà italiana che vive una profonda crisi?
Credo, con molta gioia che a Voghera stia lentamente ripartendo l’Atletica!
C’è un gran bel numero di bambine/i – ragazzine/i che frequentano regolarmente i corsi di pre atletica, e sono un gran bel bacino di partenza! Purtroppo l’Italia è a un livello bassissimo di cultura e promozione sportiva, per i nostri giovani è veramente complicato fare sport, molto più di quando ero giovane io! Gli stimoli, gli impegni sono tanti e la voglia di sacrificio è molto diminuita…
Quale è la sua opinione sulle nuove discipline che oggi vanno per la maggiore (trail, triathlon) e che tolgono anche molti giovani all’atletica classica?
Credo che il triathlon sia molto sottovalutato, può essere un grande aiuto per la corsa! Consente grandi carichi di lavoro, diminuendo tanto i km. di corsa e di conseguenza i traumi da impatto, ma al tempo stesso facendoti fare un gran lavoro cardiaco e muscolare! Ho cominciato ad usare la bici da corsa in tempi “non sospetti” nel settembre del 1997 dopo il parto non riuscendo a correre per i valori ematici “sotto i tacchi” 😀 e “qualche kg. di troppo” :P. Ho così constatato di persona il grande aiuto che può dare a ritrovare la forma velocemente.
Mentre per quanto riguarda il Trail, trovo sia una disciplina molto affascinate nelle location, ma a mio parere fatto in età giovanile tende a disperdere potenziale atletico-agonistico in quanto la vedo più come sfida con se stessi, non come vera e propria competizione…
L’atletica femminile è cresciuta molto negli ultimi venti anni, anche nel pavese, le donne oggi fanno sport piu seriamente di prima e sono molte piu degli anni novanta. A cosa crede sia dovuta questa crescita?
A una maggior consapevolezza, una maggior autostima e una maggior disponibilità da parte degli uomini nel ritenere più normale che la propria compagna, mamma o figlia si prenda cura di se stessa, si ritagli spazi per se e si metta in gioco anche fuori dall’ambito famiglia/lavoro…
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