VOGHERA 24/11/2017: Prorogato a fine febbraio il Bilancio di Previsione. L’assessorato “Più tempo per risolvere 3 criticità: Asili, Fiera e Sgravi Imu”
VOGHERA – La presentazione del Bilancio di Previsione 2018 è stata prorogata dal 31 dicembre 2107 al 28 Febbraio del 2018. Lo ha reso noto oggi l’assessore alla partita.
“La comunicazione ufficiale è arriva questa mattina in Comune – spiega Gianfranco Geremondia (a destra nella foto)-. Un rinvio che non rallenterà il nostro impegno per la preparazione del documento cui da tempo stiamo lavorando”.
Un rinvio che non inciderà sull’attività dell’assessorato dunque, ma che darà un po’ più di tempo all’Amministrazione tutta per trovare la quadra sulle poste più critiche del nuovo Bilancio.
“Le criticità che dobbiamo affrontare sono sostanzialmente tre – precisa Geremondia -, la Fiera; gli Asili nido; e gli sgravi immobiliari Imu.”
LA FIERA
Circa la Fiera, il problema nasce (fra l’altro) dalle osservazioni fatte l’anno scorso della Corte dei Conti sulle spese non obbligatorie del Comune, in cui ricadono anche quelle dell’Ascensione.
In merito alla Sensia il Comune dovrà decidere come e chi la organizzerà (se si farà in House, oppure appaltando il lavoro a qualche ente “esterno”… come era già accaduto anni addietro con l’affidamento all’Asm).
Materia questa che, come si può ben capire, ha ricadute sull’entità delle cifre da inserite nel Bilancio di Previsione.
GLI ASILI
Per gli Asili invece, l’empasse da superare è quella del rischio di chiusura di qualche struttura. Il Comune in parole povere, prima di stilare il Bilancio e le relative poste, deve decidere quali costi intente e può affrontare. Per farlo prima deve stabilire cosa fare delle sue strutture, se chiuderne qualcuna o accorparle, oppure, se possibile, procedere a delle assunzioni per tenerle aperte.
SGRAVI IMU… PER CRISI ECONOMICA
Infine c’è la questine dell”Imu e dei relativi sgravi. L’idea che sembra avanzare in questo settore, come spiega l’assessore Geremondia, è “quella di emanare un provvedimento che porti ad un abbassamento del valore delle aree, così da far pagare meno i proprietari dei terreni”.
Un provvedimento la cui ratio deriverebbe dalla presa d’atto da parte del Comune della gravità assoluta (e per ora dell’irreversibilità) della crisi economica che ha colpito il settore delle costruzioni: e che sta costringendo i proprietari di terreni a volersi liberare delle aree edificabili (una cosa impensabile fino ad alcuni anni fa!), più costose in termini di tasse e divenute non redditizie.
“Questo deriva – conferma e conclude l’assessore – dalle numerose richieste pervenuteci da parte dei proprietari di tornare alle destinazioni agricole dei loro terreni ”.
Commenti