VOGHERA 09/10/2017: Capannone pieno di rifiuti. Villani (Pd). Evitare il rischio incendio. “Si valuti la sorveglianza continua del sito”
VOGHERA – È da 16 mesi che la Recology di via Lomellina, a Voghera, con sede legale a Milano, è fallita. Ma ancora circa 6.300 tonnellate sono stoccate nel capannone e sulla base dei primi controlli si tratta di materiale classificato come speciale, anche se non pericoloso.
Eppure, “la preoccupazione dei cittadini che abitano nelle vicinanze aumenta – denuncia Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VI Commissione Ambiente –. A fronte di dichiarazioni di disponibilità, anche finanziaria, da parte di diverse istituzioni, la situazione è in un pesante stato di stallo e necessita di una immediata azione tendente a individuare il rischio e la pericolosità dello stoccaggio di rifiuti, lo smaltimento definitivo e la messa in sicurezza del sito”.
Per questo Villani ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore regionale all’Ambiente per sapere se “non ritengano necessario un intervento immediato presso il sindaco di Voghera affinché venga definito il grado di rischio e di pericolosità dello stoccaggio di rifiuti; venga attivato immediatamente un servizio di sorveglianza continua del sito per prevenire ogni possibile incidente, in particolare per impedire incendi di qualsiasi natura anche dolosa; il sindaco attivi un Tavolo d’emergenza e di pronto intervento con tutti i soggetti interessati (curatore fallimentare, Prefettura, Regione Lombardia, Provincia di Pavia, enti preposti al controllo ambientale) per avviare i lavori di sgombero del sito e di smaltimento dei rifiuti; vengano attivate tutte le procedure legali per il recupero dei costi di bonifica del sito nei confronti dei responsabili dello stoccaggio, valutando anche l’opportunità di coinvolgere, nel sostenere i costi di bonifica, i produttori e i proprietari originari dei rifiuti incautamente affidati alla Recology”.
Per Villani “non possiamo permetterci un altro rischio di incendio in uno di questi depositi, con le conseguenze che sappiamo per la salute pubblica e l’ambiente e che hanno già colpito più volte la provincia di Pavia”.
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