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VOGHERA – Un’intera palazzina sotto scacco di un uomo dai comportamenti considerati molesti e pericolosi. Succede in via Puglia, nella zona Nord della città, fra via Arcalini, strada Folciona e via Frassolo. A preoccupare è un uomo di 34enne, alloggiato in un appartamento ereditato dalla madre, dal pestante passato e da un presente travagliato.

Ieri sera l’uomo ha dato in escandescenze costringendo le forze dell’ordine a intervenire. Poche settimane fa invece si era reso protagonista di un episodio violento alla posta centrale di via XX Settembre, dove era entrato pretendendo di ritirare 300 euro dal suo conto che invece era vuoto. Il soggetto nell’occasione aveva estratto una sorta di pistola (risultata innocua) con cui aveva minacciato gli impiegati che non gli avevano dato i soldi e gli utenti presenti.

A spaventare i coinquilini, così anche pure gli altri residenti del rione, sono sia le ricorrenti intemperanze e gli strani comportamenti tenuti dentro e fuori dal palazzo, ma anche il suo pesantissimo passato. Nel 2004, infatti, all’età di 21 anni, quando abitava con la famiglia a Milano, l’uomo uccise il padre a coltellate.

Per quella storia venne internato per 10 anni in un ospedale psichiatrico giudiziario e poi ne passò 3 in una comunità protetta.

Uscito perchè ritenuto non pericoloso, l’odierno 34enne alla fine è venuto ad abitare a Voghera, nella casa dove si era trasferita la madre, nel frattempo morta per overdose di farmaci.

L’inquilino di via Puglia, per via dei sui comportamenti scomposti nelle scorse settimane e dei fatti della Posta (vedi foto dell’arresto), è stato ricoverato per alcuni giorni nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Voghera, a seguito di un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso).

Ieri e sera l’ennesima crisi, con l’intervento della polizia nella palazzina di via Puglia, dove gli agenti hanno calmato il 34enne convincendolo a farsi ricoverare volontariamente al “Repartino” dell’ospedale (presso il quale oggi alle 14 circa, per la cronaca, l’uomo è stato sottoposto ad un ennesimo Tso).

Tornado al problema sollevato all’inizio, a fronte di questo pesante stato di fatto, c’è una popolazione residente esasperata, e che si sente in costante pericolo. “Fra noi residenti – spiega un abitante che chiede l’anonimato – prevale però un sentimento di abbandono. Quell’uomo, infatti, è evidente, ha dei problemi… e come tale va aiutato. Ma andiamo aiutati anche noi, a tutelare la nostra sicurezza. Eppure, dopo ogni intervento di polizia o carabinieri ce lo troviamo vicino, pericoloso come sempre”.

La vicenda del 34enne è a conoscenza anche del Comune (che la monitora sebbene il soggetto non sia residente), ma ancora nessuno è riuscito a risolverla.