VOGHERA 03/04/2017: Sicurezza. Per piazza San Bovo l’assessorato propone lo spostamento della Casa Fraterna. Carbone: “Attira persone poco raccomandabili”. La Parrocchia: “Si può parlarne”
VOGHERA – Piazza San Bovo sarebbe più sicura se nelle sue vicinanze non ci fosse la Casa Fraterna. Lo ha detto l’assessore alla sicurezza Giuseppe Carbone, che ha anche proposto di trovare una collocazione diversa alla struttura caritativa ubicata all’inizio di via del Crocifisso.
L’”esternazione” sulla mensa gestita dalla Parrocchia del Duomo è stata fatta la scorsa settimana, durante il consiglio comunale dei ragazzi, in risposta all’interpellanza di uno degli studenti del Santa Caterina in tema di sicurezza.
L’assessore Carbone, in merito a piazza San Bovo (luogo in cui più volte sono accaduti fatti violenti, il più grave dei quali è stato l’omicidio di un uomo) aveva spiegato che la zona tutto sommato è vivibile ed è anche controllata da telecamere, ma aveva anche detto che la piazza rivela un punto critico: rappresentato dalla struttura caritatevole in cui più volte la settimana vengono distribuiti pasti e generi di prima necessità a poveri e senzatetto sia italiani che migranti.
“La mensa – aveva detto Carbone – attira nell’area anche persone poco raccomandabili, che possono creare problemi di sicurezza e ordine pubblico, come è già accaduto. Problemi che in zona sarebbero minori se quel punto di attrazione venisse spostato in un’area diversa della città.”
Auspicando una soluzione di questo genere, l’assessore in consiglio comunale aveva citato una sorta di precedente.
“Proprio di fonte alla mensa, nei pressi del parco giochi – aveva precisato -, era posizionato uno dei cassonetti per la raccolta degli abiti usati. Dopo aver notato come in poco tempo, fra indumenti lasciati a terra e tentativi di apertura, fosse divenuto luogo di degrado, abbiamo migliorato il decoro e la vivibilità della zona spostandolo altrove. Stessa cosa potrebbe essere fatta, con la collaborazione dei vari enti caritativi, con la struttura di via del Crocifisso”.
Improntata ad una (seppure cauta) apertura, la risposta della Parrocchia del Duomo, cui fa capo la Casa Fraterna.
“La struttura di via del Corcifisso è molto modesta, ma chi la gestisce fa miracoli da anni – dichiara monsignor Gianni Captini ricordando l’eroismo dell’ultra ottantenne Maria Torti -. Sarebbe bello essere in una struttura di ricovero più comoda e ampia. Ma al momento non abbiamo un altro luogo dove trasferire questa attività d’accoglienza. Se il Comune però ha delle possibilità alternative a quella che oggi è a nostra disposizione possiamo prenderle in considerazione e pensare anche di trasferirla. Si tratta di capire come ciò si possa fare”.
Il parroco sul tema dell’accoglienza fatta dalla Casa Fraterna tiene anche a fare delle precisazioni.
“Non è detto che fra il degrado della piazza San Bovo e coloro che frequentano la mensa vi sia un collegamento diretto – precisa Captini -. Il nostro centro inoltre non distribuisce alcolici. E non è detto che una volta chiuso, la situazione della piazza migliori, poiché chi viene in zona continuerà a frequentare i bar, che vendono birra e altre bevande alcoliche. Inoltre va sempre tenuta presente l’attività pedagogica svolta dalla mensa in sé e da chi la gestisce verso queste persone, e il fatto che fra gli stessi utenti del centro di via del Crocifisso c’è un certo controllo sociale: chi beve o si comporta male viene automaticamente isolato”.
Detto questo, il parroco ribadisce l’apertura all’idea esternata dall’assessore alla sicurezza: magari puntando al miglioramento globale del sistema dell’accoglienza in città.
Lanciando l’ipotesi del “potenziamo della Casa del Pane”, Captini spiega ancora, “C’è da dire che in Voghera le strutture che si dedicano all’accoglienza sono un po’ sparpagliate. Una cosa interessante sarebbe avere un loro migliore coordinamento. In questo senso il Comune potrebbe fare la sua parte. Un tavolo su tutto questo si può certamente aprire”.
La Casa Fraterna di piazza San Bovo, stretta fra il retro della micro Chiesa del Crocifisso e un grande complesso edilizio ristrutturato alcuni anni fa (che ospita anche la sede centrale della Posta), offre: la colazione dalle 8.30 alle 10 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato; la cena (dalle 17.30 alle 19) nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e sabato; e la doccia (alle ore 9), con cambio di biancheria intima, nei giorni di mercoledì e sabato.
Al suo interno un affiatato gruppo di volontari guidati da Maria Torti serve fino a 50 coperti, a persone, poveri o senzatetto, sia residenti a Voghera che provenienti da altre città.
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