SANNAZZARO 07/02/2017: Incidenti in Raffineria. Pd e Sel: “Servono risposte esaurienti alla popolazione locale”
SANNAZZARO –Dopo l’ennesimo incidente occorso alla raffineria Eni di Sannazzaro, Giuseppe Villani e Chiara Cremonesi, consiglieri regionali di Pd e Sel, hanno chiesto al presidente della VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale, di convocare in audizione i vertici aziendali.
“Domenica 5 febbraio si è sviluppato un incendio che ha coinvolto, per cause ancora non note, l’impianto di solfonazione gasolio della raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi – ricordano Villani e Cremonesi nella richiesta –. Questo è il terzo incidente grave in un anno alla raffineria. Perciò chiediamo una audizione urgente dei responsabili Eni della raffineria al fine di avere notizie sulla situazione che sta enormemente preoccupando le popolazioni della zona interessata”.
E aggiungono: “Dobbiamo dare risposte precise ed esaustive a chi abita nei dintorni dell’impianto: non è più sufficiente attendere che gli episodi vengano risolti e che le indagini facciano il loro corso. I responsabili devono spiegarci cosa sta accadendo”.
Villani commenta anche l’approvazione oggi in Regione (favorevole anche il Gruppo regionale del Pd, nonostante avesse presentato alcuni emendamenti) della risoluzione per sollecitare i comuni a dotarsi e rendere efficaci i Piani di emergenza comunali.
“Tutto è nato da una visita alla sede della Protezione civile fatta dalla Commissione consiliare – ricorda Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd –. Subito dopo abbiamo fatto una verifica chiedendo la data di approvazione del piano di protezione civile ad alcuni comuni lombardi. E ciò che ci è stato risposto è emblematico: alcuni risalgono persino al 1999 e i più recenti al 2005. È evidente che vanno aggiornati”.
Ma soprattutto, per Villani questi strumenti vanno realmente applicati: “Il recente incendio (il terzo in sette mesi) alla raffineria Eni di Sannazzaro dimostra quanto sia importante avere dei piani di emergenza e sicurezza costantemente aggiornati e in grado di favorire il pronto intervento in tutte le condizioni”.
Inoltre, per il Pd questi strumenti non vanno legati eccessivamente al piano regolatore: “Il riferimento in risoluzione al Piano di governo del territorio ci vuole, ma non in modo troppo rigido, altrimenti andiamo a complicare la vita ai piccoli comuni”. I quali, invece, “se ancora non si sono dotati di piani di emergenza comunali, perché magari non hanno nemmeno l’ufficio tecnico, vanno premiati, soprattutto se, ad esempio, lo fanno assieme al comune vicino – spiega Villani –. Ribalterei, insomma, lo stesso concetto di premialità: non incentivi a coloro che hanno già fatto il piano, e sono pochi, ma a chi ha voglia di farlo per la prima volta o rifarlo dopo tanti anni”.
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