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VOGHERA – Ancora un giorno, il quinto, di protesta alla ditta Cameron, che ha annunciato 160 licenziamenti (su 473 totali).

Anche questa mattina i lavoratori hanno bloccato la produzione e impedito l’ingresso ai dirigenti e ai dipendenti (una 60tina) che hanno deciso di non scioperare.

Come negli altri giorni, con la mediazione della Polizia, i lavoratori hanno però lasciato entrare un gruppo di circa 22 persone (le altre sembra stiano lavorando all’interno di un albergo a San Gaudenzio) dirette alla palazzina di comando.

Il gruppetto ancora una volta è stato scortato per tutto il tragitto dai lavoratori, che li hanno applauditi, fischiati e accusati di tradire la protesta tesa a far ritirare la “mobilità” all’azienda o a far diminuire il numero dei licenziati.

Dopo la bara della Cameron di ieri, oggi ai cancelli dello stabilimento i lavoratori in sciopero hanno portato una croce, a simboleggiare il martirio cui sono sottoposti coloro che saranno licenziati.

 Il blocco dei cancelli e della produzione prosegue nel week end e anche lunedì, giorno in cui si terrà il secondo incontro tra le parti. Allora la ditta, colpita da pesanti perdite giornaliere per il blocco della produzione, dovrà dire se vuole trattare sui numeri, oppure se vuole procedere come annunciato.