VOGHERA 17/09/2016: Caso nomine Asm in Parlamento. Il Governo difende Pomponio. Davico conferma tutte le perplessità sulla vicenda
VOGHERA – Giovedì pomeriggio in Parlamento è stata discussa l’interrogazione presentata dal senatore Michelino Davico per protestare contro la nomina del nuovo Cda dell’Asm Voghera da parte dell’assemblea dei soci attualmente guidata dal commissario prefettizio Sergio Pomponio.
Nella sua interrogazione Davico aveva denunciato, fra l’altro la nomina della presidente Piermarioli e dei consiglieri, fatta non tramite concorso ma con chiamata diretta e ricorrendo a esterni, con aggravi di spese per l’azienda. Inoltre Davico aveva protestato per la nomina di una presidente indagata per abuso d’ufficio nel parmense.
A Davico ha risposto Manzione, sottosegretario di Stato per l’interno, che in apertura ha riassunto le vicende (legate alle elezioni del 2015) che hanno condotto il prefetto di Pavia a nominare il commissario”.
Nel merito della vicenda Asm Manzione ha difeso la scelte di Asm riassumendo, ha spiegato, le informazioni che il commissario Pomponio aveva fornito alla prefettura di Pavia.
E cioè, fra l’altro.
“Il rinnovo del consiglio di amministrazione si è reso necessario, ai sensi dello statuto di quell’ente, a seguito alle dimissioni presentate nello scorso mese di febbraio da tre dei cinque consiglieri. Nel procedere a tale adempimento, il dottor Pomponio ha preso preliminarmente atto che gli indirizzi e i criteri dettati dal Consiglio comunale di Voghera per le nomine e le designazioni di competenza del Sindaco si adattano solo in parte alla figura del commissario prefettizio, caratterizzata dalla monocraticità dei poteri e dall’assoluta provvisorietà e indeterminatezza temporale dell’incarico. Quindi, ha ritenuto necessario far precedere la nomina del consiglio di amministrazione della ASM Voghera da un atto di indirizzo ad hoc, pubblicato all’albo pretorio online e quindi facilmente e tempestivamente consultabile da chiunque”.
Circa la nomina del Cda ha detto Manzione,
“il commissario… ha reso noti i criteri generali a cui si sarebbe attenuto nella nomina dell’organismo collegiale in questione: dare alla ASM Voghera una conduzione di profilo prettamente tecnico… “
In merito invece al “non aver attinto, per le nomine in questione, alle candidature presentate quando gli organi comunali elettivi erano ancora operanti e di non aver riaperto i termini per la presentazione di nuove candidature”, ha proseguito Manzione “il commissario prefettizio ha precisato di non aver seguito tali strade… perché si sarebbe trattato di soluzioni non adeguate in relazione alla peculiarità della gestione commissariale”.
Circa l’affermazione che i consiglieri di amministrazione nominati sono «estranei alla città», con la conseguenza che ciò comporta «notevoli ed inevitabili spese di trasferta» – ha aggiunto Manzione – “il commissario ha precisato che i rimborsi sono consentiti dalla legge e avverranno comunque nel rispetto delle disposizioni di legge che disciplinano la materia”.
Per quanto riguarda infine la nomina della dottoressa Piermarioli, oltre ad avare ricordato come “il dottor Pomponio ha rappresentato che la scelta è stata dettata dal curriculum di tutto rispetto della professionista” Manzione, “con riferimento al procedimento penale avviato dalla procura della Repubblica di Parma a carico della dottoressa Piermarioli”, ha sottolineato Manzione “che le cause di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi negli enti pubblici, nelle aziende e nelle società a totale o parziale capitale pubblico sono stabilite dalla legge in modo tassativo e al momento nessuna di esse risulta ricorrere nei confronti della predetta professionista”.
Al sottosegretario Manzione ha risposto Davico.
Il parlamentare “centrista”, ha richiamato l’attenzione su alcuni aspetti della cicenda.
In primo luogo ha attaccato sulla questione del commissariamento. “Abbiamo un ente locale – ha detto Davico – che ha la sua attività amministrativa e la sua attività politica sospesa, quindi in quel Comune la democrazia è sospesa”.
Sui ricorsi Davico ha poi obiettato. “È stato poi inopportuno ed è stato un errore confondere il riconteggio – quello che chiedeva il TAR – con le riassegnazioni: sono questioni tecniche, sono cavilli, ma sono importanti in questo senso”.
Mentre sul commissariamento. “Voglio rilevare ancora l’inopportunità nella nomina di quel commissario – ha detto il parlamentare -, ma non per la persona. Chi rifà il conteggio probabilmente… non dovrebbe essere quello che poi fa il commissario. È vero che la prefettura è super partes nel conteggio, ma sarebbe stato opportuno scegliere diversamente”.
Il presentatore dell’interrogazione ha quindi protestato per i tempi della risposta.
“C’è una inopportunità nella tempistica – ha spiegato – : questa interrogazione è di aprile, sono passati mesi e qui abbiamo una democrazia sospesa: bisogna darsi da fare subito, bisogna intervenire subito, bisogna rispondere subito perché non possiamo mantenere sospesa la democrazia, la partecipazione popolare e il voto dei cittadini”.
Circa “l’intervento sulle partecipate”, Davico ha sottolineato come sarebbe “stato opportuno”, “sospendere le nomine, prolungando per qualche tempo, ove possibile, il mandato dei questi commissari…”
Poi la conclusione. “Se è vero che la legge prevede i rimborsi, ma se fosse possibile non dare i rimborsi perché le persone sono del territorio, forse si risparmierebbe: è un atto virtuoso che interessa tutti – ha precisato Davico -. C’è infine l’inopportunità di quella presidenza che, proprio su fatti di questo genere – ripeto, non è una questione personale o professionale – ha conosciuto altre situazioni non propriamente corrette.”
Commenti