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PAVIA – Questa mattina la squadra mobile di Pavia ha sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di violenza sessuale aggravata A.M.R, medico 50enne responsabile del servizio di gastroenterologia del reparto di pediatria del Policlinico San Matteo, dirigente dell’ASP (Azienda Servizi alla Persona), nonchè ex segretario del Partito democratico.

L‘arresto è stato eseguito dopo un’indagine protrattasi per parecchi mesi nata dalla denuncia dei genitori di una 13 enne affetta da una grave patologia gastrointestinale insorta qualche anno prima e che la rendono “persona incapace di svolgere compiti e funzioni proprie della sua età”, patologia per la quale era in cura presso il reparto di gastroenterologia del Policlinico San Matteo ( all’avanguardia nelle cure di dette patologie e dove veniva sottoposta ad una terapia sperimentale).

Proprio nell’ambito di dette cure, che prevedevano anche ricoveri in regime di day hospital presso il reparto di pediatria, si sarebbero consumati gli abusi sessuali ad opera del medico cui la minore era stata affidata e che si occupava della gestione della terapia.

Come spiega la polizia, le indagini si sono svolte anche attraverso una lunga attività di adescamento (protrattasi per circa tre mesi) in cui l’uomo, attraverso chat su facebook “intratteneva contatti con la minore” e “inizialmente si proponeva come medico amichevole conquistando la fiducia della stessa” poi, “pian piano ampliava la confidenza mostrandosi molto interessato ed attratto anche fisicamente da lei fino a ad arrivare a colloqui di natura sessuale nei quali si faceva promettere un bacio”.

Dopo questa presunta attività di adescamento, in occasione di un ricovero della giovane paziente risalente alla scorsa estate il medico, quando questa era sola in camera – spiega sempre la polizia -, “il medico avrebbe posto in essere atti sessuali nei confronti della giovane, consistiti in baci sulle braccia e sulla bocca della minore”.

Alla base della accuse quindi ci sarebbero i testi delle chat intercorse con la minore (“le quali – scrive la polizia – interfacciate con i turni di servizio del medico, forniva riscontri sulla veridicità di quanto scritto nei messaggi stessi”).

La polizia ha poi fatto accertamenti tecnici sul computer in uso alla minore, che avrebbero permesso di “escludere qualsiasi ipotesi di alterazione dei testi nonché di ricondurre il profilo facebook del mittente proprio al Dott. R.”.

La stessa minore, sentita con le modalità del caso nel corso dell’attività istruttoria, avrebbe “ricostruito la logica degli accadimenti, ben inquadrando lo stato d’animo che l’hanno portata a subire la violenza”, conclude la polizia.

A fronte del quadro indiziario la Procura della Repubblica di Pavia (nella persona del Sost. Proc. Giuiusa) ha ritenuto di richiedere al GIP la misura degli arresti domiciliari che veniva accolta.

Lo stesso GIP ha pertanto ritenuto che la misura degli arresti domiciliari, eseguita nella mattinata odierna da personale di questa Questura, con il divieto di comunicare con qualsiasi modalità con soggetti differenti da quelli che coabitano con l’uomo.

In giornata il sindaco Massimo Depaoli ha dichiarato “Mi auguro che la delicata vicenda che vede coinvolto AMR si chiarisca al più presto”. e “in via cautelativa, per agevolare il normale svolgimento del procedimento giudiziario e favorire la regolare attività dell’Azienda Servizi alla Persona (Pertusati e Santa Margherita)” ha proceduto alla revoca di R dal consiglio di amministrazione che attualmente presiede.