MILANO 23/06/2016: Pirolisi. Il giorno più lungo. Oggi la conferenza dei servizi. Sul tavolo della Regione anche la lettera dell’Europa che chiede di non decidere senza dati certi sul progetto
MILANO – Se con il referendum Brexit è il “giorno più lungo” per l’Europa. Oggi con il caso Pirolisi potrebbe esserlo anche per il Comune di Retorbido e l’Oltrepo.
Questa mattina infatti è in programma la “conferenza dei servizi” in cui la Regione potrebbe rigettare in modo definitivo (futuri ricorsi a parte) il progetto della ditta che propone di fare uno stabilimento di recupero degli penumatici usati a Retorbido.
In programma c’è la valutazione delle modifiche apportate dalla società Tire al progetto iniziale (così come richiesto dalla commissione di Via, Valutazione di impatto ambientale), ma anche delle contro deduzioni avanzate dal Comitato per il no.
Sul tavolo non ci saranno solo elementi puramente tecnici ma anche aspetti politici, come la contrarietà della popolazione all’impianto (contenuta in una petizione firmata da decine di migliaia di persone), e la contrarietà dei sindaci dei Comuni oltrepadani e non solo toccati dal progetto.
A tutto ciò, da ieri, dalla visita al Parlamento europeo di una delegazione di sindaci, sul tavolo della Regione, si aggiunge anche la lettera dell’eurodeputato svedese Cecilia Wikström, presidente della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, in cui si chiede a Claudia Terzi, assessore regionale ad ambiente, energia e sviluppo sostenibile di “rinviare qualsiasi decisione sul progetto fin quando le informazioni richieste sia dalla Commissione europea e la Regione Lombardia siano disponibili.”
Molta dunque la carne sul fuoco e gli aspetti di una vicenda ultra complicata, che non pochi definiscono nata male e gestita peggio (altrove infatti il progetto non è andato oltre le intenzioni dei proponenti).
A seguire il testo della lettera e la relativa traduzione.
Gentile Signora Terzi,
Nella riunione del 20 giugno, 2016 il Comitato del Parlamento Europeo per le petizioni ha discusso la petizione n. 0246/2016 di Alberto Cirio (MEP) per la costruzione di un impianto per pneumatici usati. La petizione è supportata da più di 15000 cittadini, nonché dai sindaci dei 126 comuni circostanti.
Secondo la petizione, una società (la Italiana Energetica Tire Srl) ha richiesto l’autorizzazione per la costruzione di un impianto di smaltimento di pneumatici usati a Retorbido, in provincia di Pavia, e la Regione Lombardia dovrebbe prendere una decisione in merito all’autorizzazione il 23 giugno 2016.
Il firmatario e i suoi sostenitori sono contro la concessione dell’autorizzazione per questo progetto poichè ritengono che la tecnologia della pirolisi, che utilizzerà l’impianto, è obsoleta e che altre tecnologie più avanzate e più pulite sono disponibili. Inoltre l’impianto avrebbe un effetto negativo sull’industriale locale.
La petizione sostiene che gli effetti dell’impianto sull’aria e sull’acqua sarebbe dannosi per l’industria termale, l’agricoltura e i vini, così come il turismo, per i quali la regione è famosa. La petizione si riferisce anche alle politiche di precauzione e prevenzione, nonché alle politiche dell’UE sui rifiuti, che favoriscono le soluzioni di smaltimento e di ritrattamento a basso impatto sull’ambiente.
Durante la discussione della petizione i membri di tutto lo spettro politico hanno espresso le loro preoccupazioni circa l’impianto. Essi hanno quindi deciso di chiedere alla Commissione europea di fornire maggiori informazioni sul progetto, in particolare per quanto riguarda il suo rapporto con la legislazione ambientale dell’UE.
Alla luce di quanto sopra i membri della nostra commissione mi hanno chiesto di scrivere a voi per comunicare le preoccupazioni del Comitato e per chiedere maggiori informazioni sul progetto, le sue fasi di progettazione gli effetti attesi sull’ambiente e la normativa di riferimento.
I Membri mi hanno anche chiesto di chiedervi di rinviare qualsiasi decisione sul progetto fin quando le informazioni richieste sia dalla Commissione europea e dalla Regione Lombardia siano disponibili.
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