RETORBIDO 02/06/2016: Pirolisi. Il No della Regione nella distinzione fatta dal Presidente Maroni fra “diritto” e “interesse legittimo”. Intanto il Comitato per il no punta su altre forme “personali” di lotta
RETORBIDO – La questione pirolisi continua a tenere banco a Retorbido e in provincia di Pavia. La notizia che ha fatto più rumore ovviamente è stata l’esternazione nella quale il Presidente della Lombardia ha detto di “considerare chiusa la questione”, vedi anche link sotto).
Parole quelle di Roberto Maroni che se da un lato hanno sollevato un po’ gli animi; dall’altro non hanno dato piena tranquillità al popolo oltrepadano… che infatti prosegue la mobilitazione lanciando una nuova forma di lotta, per così dire “personale”, non collettiva come è stato fino ad ora.
Si tratta dell’invio in Regione di una lettera in cui ogni cittadino esprime la propria personale opposizione al progetto pirolitico.
In attesa di vedere l’esito di questa nuova forma di protesta, è forse utile vedere in modo più preciso quanto detto da Maroni a Pavia ad una delegazione di sindaci.
Parole che se per un verso non influiranno sulla decisione della ditta proponente di fare ricorso contro l’eventuale bocciatura del progetto; per un altro aggiunge elementi nuovi (come la distinzione fra “diritto” e “interesse legittimo”) a favore di chi vuole il No definitivo alla pirolisi.
Di seguito vediamo quindi il botta e risposta fra Maroni e il sindaco di Retorbido Isabella Cebrelli avvenuto l’altra sera a Pavia a latere del consiglio comunale e provinciale congiunto.
Sindaco di Retorbido
“… il nostro dubbio è: anche la parte tecnica dovrà tener conto di questo (del nuovo criterio escludente ndr)?
Presidente Regione
“’E’ una delibera di Giunta, la parte tecnica fino a prova contraria deve dare attuazione ai provvedimenti della Giunta. Non è la parte creativa (riferito alla Commissione di Via) è la parte tecnica. Ok?”
Sindaco di Retorbido
“L’applicazione di questa delibera può anche essere retroattiva circa il criterio escludente?”
Presidente della Regione
“Da oggi in avanti è esclusa (la possibilità di costruire impianti di trattamento rifiuti lungo lo Staffora ndr)… non è stata approvata, è una proposta presentata… (riferendosi al fatto che ora sulla delibera dovrà esserci il voto dell’assemblea ndr)… ma è arrivata una nuova legge che modifica lo status quo… e un conto sono i diritti acquisiti, un conto sono gli interessi. Io non ho un diritto a costruire, io ho un interesse legittimo, che è legittimo perché non è contrario alla legge. Però è solo un interesse, che è meno forte e meno tutelato di un diritto. E l’interesse, se cambia la legislazione, deve fare i conti con le nuove normative, che noi abbiamo fatto”.
Il Presidente della regione prosegue
“Questi criteri escludenti li abbiamo fatti, non per punire o penalizzare qualcuno, ma per prendere atto delle richieste che sono venute dal territorio. L’approfondimento che la Terzi (l’assessore regionale presentatrice della delibera sui nuovi criteri escludenti ndr) l’ha fatto grazie alle vostre sollecitazioni… che in realtà sono state qualcosa di più (aggiunge in tono amichevolmente polemico Maroni, cui Cebrelli risponde subito con un: “Civilissime”). Dopodiché Lei ha fatto una valutazione e lei ha portato in Giunta i criteri escludenti”.
Aggiunge ancora il Presidente
“La delibera di giunta è un provvedimento che gli uffici devono attuare… non è che possono valutare… sì, no, ma. Devono attuare! Lei (riferendosi sempre a Terzi ndr) ha valutato i motivi e ha deciso che ci fosse il criterio escludente… l’ha proposto in Giunta e la Giunta lo ha approvato all’unanimità. Quindi per me la questione è chiusa”.
Sindaco di Retorbido:
“E’ questo che volevamo sentir dire dal presidente della Regione…”
Presidente della Regione
“Dopodiché la questione è chiusa. Noi però vigiliamo… perché ovviamente… ho già sentito che… ‘Ah ma allora faremo ricorso’… E’ tutto legittimo, per l’amor di Dio, però la posizione della Regione Lombardia è questa… questa è la posizione della Regione (Maroni ripete).”
Fin qui dunque il botta e risposta Regione-Comune sui criteri escludenti.
Al quale come detto gli otrepadani stanno rispondendo con cautela.
Il sindaco dicendo: “Il fatto che il presente Maroni si sia così espresso a favore del No c’incoraggia. Ma la battaglia continuerà. Fino a che non ci sarà il definitivo no noi non molleremo la presa.”
Il Comitato per il No invece: organizzando e sollecitando, come già accennato, la “protesta personale” contro il progetto pirolisi… ma pensando anche ad altre mosse.
Di seguito le spiegazioni del Comitato sulla nuova iniziativa di protesa e sugli altri progetti di lotta (anzi di “guerra” come dice il movimento).
“Come abbiamo annunciato dal palco il 22 maggio, esiste l’opportunità di esprimere la personale opposizione al progetto pirolitico, o tramite uno scritto personale da far pervenire in Regione o tramite un modulo appositamente predisposto (reperibile sulla pagina facebook del “Comitato No inceneritore a Retorbido”) che ogni cittadino può compilare e consegnare in proprio o attraverso un Comune attivo nella raccolta. Un modo democratico di partecipare e agire per salvaguardare diritti e patrimonio singolo e collettivo, ciascuno esprima le proprie osservazioni mettendo in evidenza le ragioni del NO INCENERITORE.
Parallelamente i nostri tecnici, legali, consulenti ed osservatori privilegiati si preparano, documenti alla mano, alla prossima mossa. Sia chiaro, qui non si gioca a scacchi o a dadi e neppure ai 4cantoni… Siamo pronti a dimostrazioni ancora più forti di quelle finora realizzate, così come siamo pronti a leggere i fatti di una politica che dice di voler rispettare gli interessi della comunità oltrepadana, in tal caso non ci sarà bisogno di continuare la guerra. In quel caso la pace sarà vigilata… IET permettendo.”
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