PAVIA 22/06/2016: La Sanità pavese si prepara ad aiutare l’integrazione dei migranti. Chiesto il finanziamento per un progetto rivolto anche a “immigrati di seconda generazione in crisi di appartenenza identitaria e culturale” e per casi di “difficoltà di integrazione per i pazienti stranieri nella nostra società”
PAVIA – L‘Azienda socio sanitaria Territoriale della provincia di Pavia (la vecchia Azienda Ospedaliera, oggi Asst) punta a rafforzare il sostegno alla riabilitazione e al recupero psichico di soggetti italiani e stranieri che versano in situazione di disagio mentale.
Per farlo ha deciso insieme al proprio Dipartimento di Salute Mentale di avanzare la richiesta di finanziamento al Ministero dell’Interno per la realizzazione di un progetto dedicato ai giovani presenti nella provincia di Pavia.
L’operazione è avvenuta nei giorni scorsi richiamando un avviso in cui il Ministero dell’Interno-Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, eroga dei contributi per il “finanziamento di progetti presentati da Enti pubblici finalizzati alla realizzazione di interventi di sostegno, di riabilitazione, di recupero psichico di soggetti che versano in situazione di disagio mentale”.
Nello specifico il Progetto prevede l’attivazione di un servizio rivolto a giovani dai 12 ai 21 anni che richiedono un momento d’ascolto, e versano in una situazione di sofferenza riconducibile a: “conflittualità all’interno del nucleo familiare”; “difficoltà di inserimento nel gruppo dei pari”; ma anche ad “immigrati di seconda generazione che durante l’adolescenza si trovano a vivere una crisi di appartenenza identitaria e culturale (con elevato rischio di sviluppare sofferenza psichica)”; così come a “sensazioni personali di abbandono e trascuratezza da parte del mondo adulto”; fino ad arrivare “a difficoltà di integrazione per i pazienti stranieri nella nostra società” e a “difficoltà legate a problemi con la giustizia vissuti in famiglia”.
L’intervento sui soggetti target dell’iniziativa avverrebbe attraverso un approccio psicologico ma non strettamente sanitario e connesso con i servizi sociali del territorio (è prevista la “creazione di gruppi socializzanti che si dedichino od attività di varia natura, ludiche o più propriamente riabilitative: con esperienze di laboratori di arte e musicoterapia e con l’offerta di uno spazio di accoglienza e ricreativo non necessariamente strutturato.”)
Il progetto prevede una durata complessiva dei lavori di 3 anni. Mentre per i costi previsti, quelli per cui viene richiesto il finanziamento sono 100.000 euro per uno Psichiatra e 100.000 euro per uno Psicologo. I Costi a carico dell’ASST di Pavia invece sarebbero di: 72.000 euro per Psichiatra; 54.000 euro per un Educatore professionale; e altri 54mila per un Infermiere professionale.
Circa i risultati attesi: “Attualmente i pazienti nella fascia d’età 12/21 anni che si rivolgono ai CPS del Dipartimento di Salute Mentale rappresentano solo il 5% dell’utenza totale – spiega l’ASST di Pavia -. Con questo progetto si ipotizza un incremento delle richieste con una percentuale di risposta del 100% e con uno percentuale di utenza, in queste fasce di età. pari al 15%”.
“Il 30% di tale utenza verrà presa in carico al terrnine del progetto dai servizi psichiatrici esistenti!. Conclude l’Asst.
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