CASTEGGIO 01/06/2016: Inquinamento nel torrente Coppa. Il M5s Chiede alla Regione di individuare subito chi sta inquinando
CASTEGGIO – “Per 12 km il torrente Coppa, che finisce la sua corsa nel fiume Po, è privo di vita animale e vegetale. A causare questo disastro ambientale uno sversamento di acque rossastre di origine industriale nella città di Casteggio, che i cittadini del territorio hanno documentato in un drammatico video. Ora chi ha inquinato deve risanare!”.
Questa la denuncia della portavoce pavese del M5S in Consiglio Regionale Iolanda Nanni, che ha presentato un’interrogazione al Governatore Maroni e all’Assessorato Regionale all’ambiente per chiedere di intervenire urgentemente per identificare i colpevoli dell’inquinamento e mettere in atto le necessarie operazioni di bonifica.
Dopo aver visionato le immagini che i cittadini avevano inviato il Movimento 5 Stelle ha indagato per verificare da quale azienda potesse provenire il veleno che sta intossicando il fiume.
“Quello che abbiamo scoperto è incredibile – continua la portavoce pentastellata -. Gli sversamenti si verificano da diversi anni e la guardia forestale era già più volte intervenuta con oltre dieci notizie di reato ma nonostante le multe comminate, né Regione Lombardia, né le amministrazioni locali hanno mai attivato un piano di controlli strutturato e continuativo per individuare la fonte dell’inquinamento e risolvere definitavemente questo gravissimo problema ambientale”.
E così, a oggi, lo sversamento di acque rossastre nel torrente continua.
“In questa vicenda – conclude Iolanda Nanni – non si può più aspettare, è urgente che Regione Lombardia intervenga, tramite ARPA, per far analizzare le acque del torrente Coppa e per ispezionare il depuratore di Casteggio e gli impianti industriali. Oltre all’interrogazione, per andare in fondo a questa vicenda inquietante – conclude Nanni – ho anche protocollato un accesso agli atti per avere tutta la documentazione, sui controlli ambientali e sanitari, fatti sino ad oggi, relativa al torrente Coppa. Una volta individuata la sorgente inquinante, occorrerà che mettere i costi della sua rimozione e del risanamento a carico del soggetto responsabile in modo da ripristinare le normali condizioni naturalistiche del torrente che, peraltro, scarica i suoi veleni nel fiume Po, essendo un suo affluente”.
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