CANNETO PAVESE 01/06/2016: In arrivo 24 migranti in una frazione di 120 persone. Il sindaco scrive ai residenti esprimendo amarezza e denunciando i metodi “non democratici” degli invii e spiegando perchè “c’è paura”
CANNETO PAVESE – Il sindaco di Canneto Pavese nei giorni scorsi ha recapitato una lettera ai propri concittadini per spiegare quanto accadrà a breve. Nella missiva, sembra consegnata a mano, Francesca Panizzari spiega che a breve la Prefettura invierà nella comunità alcuni migranti, ed esprime perciò amarezza e preoccupazione.
I Migranti saranno alloggiati all’interno di un’abitazione, affittata da un proprietario non residente in paese ad una Srl di Bergamo, posta in una frazione (Monteveneroso) in cui vivono 120 persone circa.
L’arrivo ha colto totalmente alla sprovvista il primo cittadino, che ora avanza serie perplessità sull’accoglienza in un luogo così sperduto di persone che andranno a rappresentare 1/3 della popolazione residente.
“Non ho nulla contro queste persone. Il nostro è sempre stato un comune accogliente con gli stranieri, che sono stati integrati e che hanno lavorato con noi”, spiega il sindaco in una intervista rilasciata a Telepavia e nella quale ricorda d’aver dato la cittadinanza a 3 immigrati albanesi.
Il sindaco però è preoccupato per l’arrivo di un così grande numero di persone tutte insieme, “in una frazione in cui purtroppo non c’è nulla: non c’è un negozio, non c’è un centro di aggregazione, non c’è un centro sportivo”.
Condizioni queste che spingono Panizzari anche a ricordare come “sia umano e normale che le persone abbiano paura di gente che non conosce, soprattutto in una frazione di 120 abitanti che si vede mettere 24 persone in un cortile comune, dove di giorno ci sono solo anziani e i bambini”
Nella lettera il primo cittadino poi si sfoga denunciando (riferendosi, pur non citandole, alle Prefetture che inviano i migranti ovunque vi sia una struttura disponibile senza interpellare le comunità) “una legge antidemocratica e impositiva”.
Inoltre accusa quelle “persone che lucrano sulla pelle di questi poveri migranti e sulla pelle dei nostri cittadini”.
Il riferimento del sindaco fra l’altro è a coloro, privati, che pur non risiedendo in paese mettono a disposizione le loro strutture per questi arrivi, dimostrando così di scaricare tutte le problematiche dell’accoglienza su chi vive quei luoghi, e non anche su se stessi.
“Non riesco a capire – si domanda infine il sindaco – cosa potranno fare tutto il giorno queste persone in quel luogo, almeno fino a quando non avranno la documentazione necessaria per poter essere occupare in qualche modo. Ora attendiamo il loro arrivo e poi vedremo come agire. Certo è che per parecchio tempo la vita dei nostri abitanti cambierà”.
Sempre a canneto Pavese, nella frazione Colombarone, un altro proprietario non residente ha affittato la propria abitazione ad una cooperativa milanese… nella quale potrebbero presto arrivare altri migranti.
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