RIVANAZZANO 09/05/2016: I ladri abbattono muri pur di rubare. Razzia nei capannoni della zona industriale. Danni ingentissimi
RIVANAZZANO – Il “supermercato” per ladri chiamato “Oltrepo pavese” continua a funzionare. Dopo il saccheggio del rame sulle linee elettriche (avvenuto nel corso delle ultime settimane nelle campagne di alcuni comuni: da Voghera a Casei a Cornale). E dopo lo stillicidio di furti e tentati furti in abitazioni private, negozi e persino qualche scuola. Ecco arrivare ora la razzia dei capannoni industriali.
Un grande raid ladresco è avvenuto sabato nella zona industriale del Comune di Rivanazzano Terme, lungo via Tortona, a poche centinaia di metri dal cimitero.
Ad agire una banda bene organizzata, determinata e anche molto sfacciata: perchè il furto è avvenuto in pieno giorno, all’incirca fra le 14 (quanto uno degli operatori dell’area se ne è andato) e le 17, quando un allarme è scattato.
Ad essere preso di mira un gruppo di capannoni che sorge in fondo all’area retrostante il grande stabilimento della Valvitalia. Il colpo è stato duro e senza pietà ed è stato limitato e interrotto solo grazie allo scattare di un allarme.
I ladri stando alle prime evidenze avevano nel mirino soprattutto le costose attrezzature da lavoro presenti nei capannoni, ma anche il rame e forse pure qualche furgone (che però sono rimasti dove stavano grazie all’entrata in funzione di uno dei sistema di sorveglianza elettronica).
I ladri come detto non si sono fatti scrupoli a danneggiare le strutture prese di mira.
I danni peggiori in assoluto li ha subiti la ditta Riv elettrica, i cui titolari Stefano Tumiati e Piero Aressi, nel fine settima hanno lavorato alacremente per ridurre i danni dell’intrusione e che questa mattina erano già in pista per continuare in qualche modo l’attività.
Da loro i ladri hanno portato la devastazione.
“Dopo aver aperto la portina del cancello e aver visto che c’era un allarme volumetrico (che infatti non ha suonato) – spiegano i titolari – si sono recati sul retro del capannone accanto la nostro, momentaneamente vuoto, hanno scassinato una porta e da lì dentro hanno fatto tutto…”.
Ma come? Con un metodo quasi diabolico, è la risposta.
I ladri per capire cosa vi fosse nel capannone della Riv Elettrica hanno infatti praticato nel muro divisorio dei fori d’ispezione.
“Ne hanno fatti prima 2 in fondo al capannone – spiegano ancora i titolari –. Poi al terzo, quando hanno visto che nel magazzino interno, purtroppo senza allarme, c’era ciò che poteva interessargli, sono entrati allargando il foro d’ispezione”.
Pesante la razzia fatta. Dalla Riv sono spariti: una saldatrice, diversi grossi trapani della Hilti, una filiera con relativi accessori, una preziosa pressa per il collegamento dei tubi con i raccordi, più altra strumentazione (come dei flessibili ad esempio).
Il tutto per un ammontare dei danni di almeno 4-5mila euro, senza contare quelli apportati alla struttura e senza contrae i soldi che ora verranno spesi dalla ditta “per potenziare il sistema di allarme”, come fanno sapere i titolari.
Questo ciò che è accaduto ad uno (anzi due) dei capannoni di via Meucci.
Poi ce ne sono altri due.
In quello della Dalfra, che confina con la Riv Elettrca e che si occupa di sistemi elettronici, è andata un po’ meglio. Ma di danni ce ne sono.
Anche qui i ladri hanno aperto l’accesso pedonale del grande portone d’ingresso. Ma non sono entrati, forse perchè il sistema di allarme era più complesso o forse perchè non hanno avuto tempo.
Comunque sia alla Dalfra i ladri hanno “girato” una telecamera estrema mentre un’altra la hanno sradicata e portata via.
Il quarto capannone colpito è quello della Huber (filiale della ditta tedesca che si occupa di impianti di depurazione dell’acqua.
Anche in questo caso i malviventi come prima cosa hanno aperto l’accesso pedonale del portone.
Qui però, forse non accorgendosi che c’era un “volumetrico”, sono entrati facendo così scattare l’allarme.
Nonostante ciò sono riusciti a prendere un gruppo elettrogeno. Mentre altro materiale, come dei cavi di rame, lo hanno abbandonato per fuggire il più in fretta possibile.
Sul posto dopo la scoperta sono stati chiamati i carabinieri.
Commenti