VOGHERA 13/04/2016: Tra amore solitudine e speranza proclamati i vincitori del XXI Concorso internazionale di poesia “Città di Voghera”. Sabato 7 maggio la cerimonia
VOGHERA – Più vivo che mai il Concorso internazionale di poesia “Città di Voghera”, arrivato alla 21esima edizione e quest’anno dedicata al duo comico iriense Beppe Buzzi e Peppino Malacalza, ieri ha vissuto l’importante giornata della proclamazione dei vincitori e della presentazione della giornata delle premiazioni, in programma per sabato 7 maggio al teatro San Rocco.
All’incontro, svoltosi nella sala del consiglio, hanno preso parte il commissario prefettizio Sergio Pomponio, il curatore-fondatore della gara culturale Salvatore Cicciò, le giurie (guidate dal presidente Nicola Affronti), i dirigenti delle scuole partecipanti e gli sponsor.
Commosso come sempre Cicciò, che ha auspicato un ruolo pacificatore della poesia. “Al mondo c’è voglia di pace. Vorrei che la poesia rappresentasse un mondo migliore e servisse ad avvicinare i popoli”.
E un po’ così è stato, se è vero come è vero che al concorso hanno partecipato molti poeti e aspiranti poeti stranieri. Alcuni dei quali sono anche stati premiati. Come il greco Zacharopoulos Konstantinos (primo classificato nella sezione Esteri e Città gemellate, con “Autoritratto di una poesia”); oppure il medico romeno Adrian Nicolae Popescu, con “Adulterio tessile”, secondo nella stessa sezione; oppure ancora l’insegnante svizzera Saro Maretta, premio speciale nella categoria esteri con “Lettera dal padre Il Nespolo”.
Prima nella categoria Italiano Adulti invece è stata Maria Cecchinato, di Gorizia, con “Ricami di solitudine”.
Fra i premiati anche un bambino, Federico Biglieri di Voghera, vincitore della sezione dialetto piccoli poeti con la poesia “Mamma” (prima classificata nella medesima sezione ma fra gli adulti, Fiorenza Lanfranchi, di Varzi, con “Un fasulet ed tera in fond grupi”).
E proprio ai bambini si è rivolto fra l’altro il commissario Pomponio. “E’ bello pensare che anche in tenera età si senta l’esigenza di esprimersi in versi. Per scrivere poesie bisogna essere
innamorati della vita ed essere innamorati è importante perchè significa essere speranzosi: ed è un ben che lo siano anche i giovani. Chi riceve premi sin da quando è piccolo di solito fa molta strada – ha concluso Pomponio -. Faccio a loro i miei migliori auguri”.
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