VARZI 23/03/2016: Emergenza alberi e ghiaia sullo Staffora. Troppo pochi soldi per intervenire. La Comunità Montana pensa allo scambio legname-lavori con le ditte che saranno chiamate ad intervenire
VARZI – Lo Staffora è “malato”. Il dissesto idrogeolgico che colpisce endemicamente l’Oltrepo sta minando anche il torrente che caratterizza l’omonima Valle, dalle quote più alte fino alla pianura vogherse.
Un recente monitoraggio svolto da Protezione civile e Guardia forestale dimostra che sono almeno 15 i punti critici e a rischio di esondazione lungo i 58 chilometri di corso del torrente.
Problemi si trovano un po’ lungo tutta l’asta del torrente, dal Passo del Giovà fino a valle, e rigurdano: sia la presenza di vegetazione e alberi in alcuni punti del corso d’acqua; sia gli accumuli di ghiaia.
La relazione mostra, fra l’altro, come zone critiche, Varzi, Godiasco, Salice Terme e Rivanazzano, dove si sono già verificati e se ne temono di maggiori, straripamenti (come nei pressi di Piazza della Fiera, dei campi da tennis di Varzi e in alcune strutture alberghiere).
Non più un settimana fa poi, anche il Comune di Bagnaria (vedi link sotto) aveva sollecitato l’intervento della Regione per sistemare dei tratti in cui l’erosione mette a rischio “il collettore fognario, la rete elettrica, posizionati al piede della scarpata della S.P. n. 461 del Penice”.
A fronte di questi rischi il Prefetto di Pavia nei giorni scorsi (vedi link sotto) ha presieduto una riunione in cui sono stati fra l’altro esaminati gli esiti dei sopralluoghi effettuati lungo le sponde del torrente ed è stato predisposto un piano di pulizia e taglio della vegetazione affidando compiti diversi ai divesi enti interessati, Comunità montana, Provincia e Regione.
A fronte di tutto ciò però esiste un problema nel problema: la mancanza di fondi per mettere in pratica i provvedimenti che dovrebbero essere presi.
I Comuni interessati si son già lamentati per la quasi certezza che dovranno loro mettere le sostanze necessarie ai lavori e sul fatto che di soldi non ne hanno. In prima linea su tale fronte, c’è la Comunità montana, che dovrà fare lo sforzo maggiore sia in termini di progettazione che di esecuzione… e pagamento.
Da qui la proposta del suo presidente, nonché sindaco di Varzi, di valutare, per l’abbattimento dei costi, la strada di uno scambio con le ditte private che saranno chiamate a fare gli interventi.
“Vedremo se sarà possibile trovare una compensazione con l’azienda che effettuerà i lavori: in cambio dell’intervento, la ditta si tiene il legname”, ha dichiarato Gianfranco Alberti.
In attesa che il tutto si concretizzi tutti sperano che il tempo sia clemente e non vada a peggiorare una situazione già oggi compromessa e rischiosa.
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