PAVIA 11/03/2016: Furti ai danni delle aziende agricole. Colpita anche la Provincia di Pavia. Coldiretti lancia l’allarme: “Il 2016 inizia male”
PAVIA – I furti nella campagne di attrezzi agricoli di ogni genere e tipo non smette e non smette di preoccupare gli operatori del settore. Il fenomeno non accenna diminuire e dimostra di non avere confini interessando anche la nostra provincia.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti.
“Il 2016, dopo che nell’estate 2015 erano spariti ben 6 mezzi agricoli fra Milano e Pavia, è partito male – spiega -. Anche l’ultimo episodio di quest’anno, pochi giorni fa, si è verificato in provincia di Pavia, come illustra un’analisi di Coldiretti Lombardia: a Mede sono spariti 250 litri di carburante prelevati da alcuni veicoli da lavoro. Mentre due settimane fa nel Cremonese, a Corte de’ Cortesi, sono stati saccheggiati 300 pannelli solari di un impianto fotovoltaico in un’azienda agricola, per circa 90mila euro di danni”.
Episodi si sono verificati anche “Nelle cascine in provincia di Mantova, insieme ai trattori e al gasolio, sono state rubate forme di Grana Padano e di Parmigiano Reggiano, pluviali di rame e capi di bestiame, compresi i 200 maiali spariti da un allevamento di Quistello a gennaio”.
Il tutto mentre nel 2015 a livello nazionale sono avvenuti 2.570 furti di attrezzature e trattori e anche 490 casi di abigeato, ovvero sottrazione di bestiame.
“La collaborazione con le forze dell’ordine è strategica” – spiega Coldiretti -. Nelle aziende agricole l’attenzione è alta, anche perché con l’arrivo della primavera inizieranno a pieno ritmo i lavori nei campi e aumenterà il rischio per i macchinari più importanti: dai trattori alle autobotti, dagli erpici alle mietitrebbia”.
Secondo l’ultimo rapporto Europol (l’Agenzia europea delle forze dell’ordine) sui veicoli rubati nella UE: “Il numero di furti di trattori è in crescita anche in Italia: a colpire sono bande ben organizzate, che spesso caricano i mezzi rubati su camion e li portano in altri paesi, come l’Ungheria e la Romania”.
I ladri colpiscono prevalentemente di notte, e approfittano anche dei turni di irrigazione e del fatto che di solito i mezzi si trovano in zone isolate.
“In questi casi al danno si aggiunge la beffa – conclude Coldiretti – perché molto spesso l’agricoltore sta ancora finendo di pagare il finanziamento con cui ha comprato l’attrezzatura rubata, dai cui i ladri riescono a ricavare, nel migliore dei casi, il 10 per cento del valore reale. Mentre per gli imprenditori il danno è triplo: perdono il mezzo, devono interrompere il lavoro e in più si devono ricomprare, se possono, il macchinario rubato”.
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