CAVA MANARA FERRERA 11/02/2016: Discariche. Preavviso di diniego per il progetto di Cava (M5S chiede rigetto). In Lomellina invece la discarica va avanti
CAVA MANARA – Vicende simili esiti diversi (al momento) per gli iter di approvazione di alcune discariche in provincia di Pavia.
PREAVVISO DI DINIEGO PER QUELLA DI CAVA MANARA
Nella seduta del 20 gennaio scorso la Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) di Regione Lombardia ha approvato il preavviso di diniego relativo al progetto di una discarica di amianto nel Comune di Cava Manara.
Sull’esisto positivo di Cava interviene Iolanda Nanni. “Abbiamo preso atto, con soddisfazione, del preavviso di rigetto della Commissione Regionale di VIA al progetto di una discarica di amianto nel Comune di Cava Manara contro la quale ci battiamo da anni – dichiara la consigliere regionale M5S -. Si tratta di un progetto che si trascina dal 2010 e che, sin da subito, ha presentato elementi di elevata criticità in termini di alto impatto sanitario ed ambientale sui nostri territori, nonché di inutile consumo di suolo agricolo e risicolo che deve invece essere tutelato e preservato da logiche speculative. Per evitare ulteriori dispendi di tempo e risorse in capo alla collettività, abbiamo scritto all’Assessore Regionale all’Ambiente affinchè non sia concessa alcuna proroga alla società proponente”.
NIENTE STOP A FERRERA
Peggio è andata in Lomellina, dove invece il Consiglio di Stato, tramite un’ordinanza, non ha concesso la sospensiva dell’AIA per la discarica di Ferrera Erbognone. Il no è stato dato affermando che la gravità dei vizi denunciati non è sufficiente e che occorre dare una risposta al problema dello smaltimento dei rifiuti “pericolosi”.
“Atteggiamento sconcertante, perché se non sono gravi i vizi derivanti dal non avere acquisito i pareri tecnici sulla compatibilità della discarica con gli impianti a rischio di incidente rilevante posti nella vicina raffineria di Sannazzaro de Burgundi, ci si chiede cosa possa fare fermare l’iter di una scelta dissennata”, scrive il vicino comune di Sannazzaro, interessato con altre realtà limitrofe dal progetto.
Commenta il suo sindaco Giovanni Maggi.
“Forse il territorio deve verificare dal vivo cosa succederebbe in caso di incidente nella raffineria per scoprire quali possono essere le interferenze con i rifiuti di cemento amianto stoccati proprio al confine? E quali sarebbero le conseguenze se l’inquinamento di falda che propende verso la discarica fosse influenzato dallo scavo? Che tipo di responsabilità di configurerebbero ed a carico di quali soggetti? I costi chi se li accollerebbe?”.
Il primo cittadino fa però critiche anche il proprio territorio.
“Certo che sul pronunciamento del Consiglio di Stato ha influito la posizione non univoca dei comuni rispetto all’opposizione legale alla discarica. Ciò ha minato alla radice anche la valutazione della serietà dell’iniziativa del territorio. Le divisioni non pagano mai”.
E non gli resta che una magra consolazione.
“Solo un aspetto, dell’ordinanza del Consiglio di Stato, è da condividere – conclude Maggi -: si tratta di rifiuti “pericolosi”, finalmente qualcuno lo dice. Peccato che in Lombardia le discariche di cemento-amianto siano considerate come strutture di rifiuti non pericolosi, solo perché monodedicate. Anche qui, però, i conti non tornano”.
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