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PAVIA 18/01/2016: Carceri lombarde. Cgil: Problemi non solo dal sovraffollamento. Criticità anche nei penitenziari della nostra provincia

Gennaio 18
12:22 2016

PAVIA – Se ne parla sempre poco ma la carceri sono realtà che hanno una vita che non è mai completamente disgiunta da quella della società in cui sono inserite (se non altro perchè chi c’è stato prima o poi esce e, se non trattato con civiltà come richiede anche la Costituzione, una volta libero può far ricadere sulla vita civile esterna gli effetti di una cattiva restrizione).

Nelle carceri italiane poi (non sempre un modello di efficienza), lavorano decine di migliaia di uomini e donne che spesso sono costrette a vivere condizioni proporzionalmente degradate.

E sono proprio i lavoratori, grazie ai loro rappresentati sindacali, che a volte rendono visibile i disagi vissuti all’interno degli istituti carcerari.

L’ultima denuncia arriva dalla Cgil, che in un comunicato evidenzia come i problemi delle carceri lombarde “non riguardano solo il sovraffollamento (oltre 1500 detenuti in più rispetto a una capienza di 6133 unità) o le carenze d’organico (oltre 1000 agenti penitenziari, anche dei ruoli intermedi, cioè più del 70% dei sottufficiali)”.

Calogero Lo Presti, coordinatore Fp Cgil Lombardia, se da un lato suona una nota positiva in tema di sovraffollamento (“è migliorato grazie alla Corte Europea dei diritti umani, che con la sentenza Torreggiani ha costretto l’Italia a prendere misure per farvi fronte – spiega –. La legge sulla detenzione domiciliare per gli ultimi 18 mesi di pena ne è un esempio, ma anche la modifica delle leggi sulla custodia cautelare per consumo di stupefacenti o sull’immigrazione. Si sono poi ristrutturati o aperti nuovi padiglioni per 700 posti in più tra Cremona, Pavia e Voghera), dall’altra evidenzia criticità che “restano” e “non sono poche”.

“Nella visita della Cgil al carcere di San Vittore di Milano – sottolinea – abbiamo visto personale costretto a lavorare in sotterranei umidi e ammuffiti, talvolta intrisi anche di melma”.

Qualche problema c’è anche in provincia di Pavia, dove “gli agenti si comprano di tasca propria gli anfibi”, rivela Lo Presti.

Ma c’è altro ancora.

“In Lombardia – prosegue il sindacalista – si usano mezzi di trasporto che hanno macinato oltre 400mila km”. Oltre a ciò “Si fa anche un po’ da psicologi e mediatori tra detenuti di nazionalità, cultura e religione diverse pressati insieme”.

Poi ci sono salute e sicurezza, “sono basilari – precisa ancora il sindacalista – ma spesso ci viene detto che mancano i fondi per le manutenzioni necessarie’.

Ultimo non per ultimo il reinserimento sociale. “È scarso”, conclude il Lo Presti. Che fa “appello perché si assuma: ci sono pure gli sgravi fiscali… le persone hanno diritto a nuove possibilità”.

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