VARZI 10/11/2015: Comunità Montana. Prove tecniche di Governo unitario. Si inizia con i Servizi sociali. Comunità e Sindacati studiano un Regolamento unico da sottoporre ai 19 membri. Impresa dura ma c’è ottimismo
VARZI – I 19 comuni della zona montana della Provincia di Pavia provano a fare sul serio nel procedere in modo realmente unitario e coordinato fra loro. Attraverso l’organo rappresentativo, la Comunità Montana dell’Oltrepo pavese, cui hanno conferito una precisa delega, le 19 Amministrazioni hanno avviato un processo per unificare gli indirizzi e le azioni nell’ambito dei servizi sociali.
A distanza di alcuni mesi ieri è arrivato il primo risultato concreto: un accordo fra Comunità Montana e Sindacati per la stesura di un Regolamento unitario (basato come dice la Legge, sul nuovo Isee, che, tradotto, è il reddito massimo percepito da una famiglia per avere diritto agli aiuti pubblici) per la somministrazione delle prestazioni sociali.
L’accordo è stato annunciato nella sede varzese dell’ente dal presidente Gianfranco Alberti, sindaco di Varzi, e dall’assessore alla partita Carlo Ferrari, sindaco di Montesegale.
“L’obiettivo del progetto – ha spiegato Ferrari – è trovare un accordo che punti ad armonizzare le prestazioni sociali all’interno del territorio della Comunità: per far sì che nei 19 Comuni i residenti non vivano più disparità di trattamento e differenze nell’accesso alle prestazioni”.
Comunità e sindacati hanno stabilito un percorso che dovrebbe portare alla definizione del Regolamento entro fine 2015. Mentre nel 2016 si avrà l’approvazione del documento da parte dei singoli Comuni.
Nessuno durante l’annuncio dell’accordo ieri si è nascosto le difficoltà dell’impresa, rappresentate ad esempio dall’esistenza all’interno dei 19 Comuni di 3 diversi Piani di Zona (capifila i Comuni di Voghera Casteggio e Broni) ma anche dalle residue, sempre dure a morire, resistenze campanilistiche.
L’Ente e i Sindacati si sono però detti ottimisti, sia perchè, come ha sottolineato il presidente Alberti “c’è già stata una sorta di via liberà al progetto attraverso la delega all’ente montano in tema di servizi sociali”. Sia perchè, ha detto il presidente “la Comunità è un soggetto dotato di disponibilità economiche da distribuire. Conviene perciò ai singoli Comuni aderire al progetto”.
L’approvazione di un Regolamento unitario – è stato infine sottolineato ieri Comunità Montana – è propedeutico, così come prevede la legge, alla nascita delle Unioni dei Comuni.
“All’interno della Comunità montana dell’Oltrepo Pavese – ha detto Ferrari – dovrebbero nascere dalle 4 alle 5 Unioni: una per l’alta valle Staffora, una per la Val Tidone, una per la Valle Ardivestra con Godiasco. Una per la media Valle Staffora e una per la Val Coppa.
Ma questo, come si suol dire, è tutta un’altra (complessa) partita.
Alla riunione di ieri per i sindacati hanno partecipato (da sinistra): Mario Marchesi (PENSIONATI CISL PAVIA); Giacomo Moro( SPI CGIL PAVIA); Delisio Quadretti (SPI CGIL PAVIA); Gíanluigi Sgorba (Segretario Confederale CGIL PAVIA); Antonio Floriano (CISL PAVIA); Gianfranco Urrata (dirigente UIL PAVIA); Roberto Moroni (SPI CGIL PAVIA).
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