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ALBAIRATE 21/10/2015: Sversamento di gasolio. M5s teme il disastro ambientale. Un caso simile anche a Voghera

Ottobre 21
19:21 2015

ALBAIRATE – Riceviamo dal Gruppo M5S di Albairate (Milano) e pubblichiamo. Il movimento è preoccupato per il rischio di disastro ambientale nella Valle del Ticino a Morimondo a causa dello sversamento di idrocarburi dovuto ad un furto dalla conduttura dell’ENI.

Un fatto simile, ma meno grave era avvenuto anche a Voghera nel giugno del 2014 (https://www.vogheranews.it/wp/2014/06/voghera-27062014-clamoroso-una-banda-ha-vampirizzato-loleodotto-che-passa-oriolo-hanno-scavato-praticato-foro-poi-rubato-il-gasolio/)
Scrive il Movimento 5 Stelle.

“Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo e l’opinione che il danno ambientale seppur grave è stato contenuto dai tecnici dell’azienda che è intervenuta. Stanno lavorando giorno e notte da circa 10 giorni per riassorbire tutto il liquido fuoriuscito.
Si tratta di un presunto tentativo di furto attraverso un buco praticato su una conduttura di trasporto di carburante dell’ENI da parte di ignoti, questo è quello che hanno ipotizzato i Carabinieri.
Su questa linea nel tempo, a detta dei tecnici che sul luogo stanno operando, ci sono stati almeno 50 eventi sulla stessa tratta, tanto è che quando ne parlano sono ben contenti perché è da un anno che stanno lavorando ininterrottamente.
Da incompetenti di emergenze ambientali, i lavori sembrano ben fatti, ma vista la moltitudine di questi atti, siamo molto preoccupati.

In pratica gli idrocarburi fuoriusciti si sono infiltrati nella prima falda che in quei terreni è a circa tre metri sotto il piano campagna, questa falda ha una sorgiva nel terreno del proprietario e da quella stanno uscendo.
Quella sorgiva alimenta una zona paludosa molto ampia e finisce nella roggia Radica, che affianca il fiume Ticino da Abbiategrasso fino a Bereguardo nella provincia di Pavia, alimentando le risaie fino a valle. Il luogo è area Protetta in pieno Parco Della valle del Ticino, che é dichiarata dall’UNESCO “Parco di biosfera protetta”.
Per intenderci se il proprietario ha necessità di tagliare un albero nel suo terreno, deve chiedere il permesso a svariati enti.
C’è il sospetto che appena l’emergenza finisce, si scoprirà una altro buco da qualche altra parte lungo la conduttura.
I tecnici delle aziende sono presenti, i prelievi  per controllare lo stato vengono fatti ogni due giorni, ci sono molte persone che lavorano, in sostanza tutto sembra ben presidiato.
Certo è che il proprietario, non potrà più bere da quella sorgiva e non sappiamo quanto gli idrocarburi siano scesi in profondità, ma è un danno ambientale da non sottovalutare.
Un’altra preoccupazione è che ENI, ARPA e gli organi istituzionali, pur sapendo della gravità, abbiano taciuto per oltre una settimana.
I cittadini che si vedono devastare la propria vita privata non devono aver paura delle istituzioni, ma devono avere il pieno sostegno.
A questo punto le domande sono varie:
– quanti litri di carburante pensano che siano usciti?
– quali tempistiche sono ipotizzate sul recupero ambientale?
– sarà necessaria una denuncia contro ignoti per disastro ambientale?
Sia il gruppo regionale che parlamentare del Movimento 5 Stelle, come tutti i gruppi di Attivisti locali,  si sono attivati e presto si farà il punto della situazione”.

 

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