VOGHERA RIVANAZZANO 14/09/2015: Una pista da cross nella fascia protetta dello Staffora. Le moto abusivamente invadono sia la parte boscata che il greto e persino l’acqua del prezioso torrente
VOGHERA RIVANAZZANO – Più o meno c’è tutto quello che può piacere ad un appassionato del genere: tratti in sterrato, in ghiaia e persino in sabbia; zone all’interno della boscaglia alternati a radure. E poi, sientierini fra gli alberi, piccole salite, discese e addirittura c’è l’acqua.
Stiamo parlando della pista da cross che si trova fra i Comune di Voghera e Rivanazzano.
La pista, che si trova in località Molinelli e costeggia parte dell’area dell’aeroporto, è del tutto naturale ed è molto suggestiva. Però ha un piccolo difetto: si trova nel Corridoio primario della rete ecologica del Torrente Staffora ed è completamente abusiva.
Abusiva perchè nessuno ha mai dato autorizzazioni alla sua costituzione ed utilizzo e perchè di fatto si trova in un’area protetta.
Il torrente Staffora, come attestano molti studi scientifici, costituisce un elemento fondamentale per la conservazione della biodiversità in ambito regionale, tanto che il suo ruolo è ampiamente riconosciuto e attestato dallo status di “Corridoio primario” attribuitogli nella Rete Ecologica Regionale (RER).
A testimonianza ulteriore della sua notevole rilevanza ambientale ed ecologica vi è anche il fatto che il corso del torrente è considerato “Area prioritaria per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda” e ospita diverse Aree importanti sotto aspetti specifici: dalla Flora alla Vegetazione, dagli Invertebrati ai pesci, dagli Anfibi ai rettili.
Stando alle notizia raccolte, la zona viene per lo più utilizzata da motociclisti nei fine settimana. Inoltre, a quanto è dato sapere la pista c’è da diverso tempo e la sua esistenza sarebbe a conoscenza di tanti.
Dal sopralluogo sul posto effettuato da vogheranews, non solo c’è la conferma della sua esistenza, ma emerge anche l’uso: sia dell’”entroterra”, sia del greto, sia – fatto estremamente grave (come mostrano le impronte delle gomme) – del letto e dell’acqua del torrente.
Tenendo bene a mente che al suo interno è stata individuata la presenza di specie minacciate a livello continentale e di altre molto rare a livello territoriale, va forse detto che in tempi di lotte per la salvaguardia del territorio contro insediamenti industriali potenzialmente dannosi; ancor prima e ancora più semplicemente meriterebbe (meritava!) attenzione la salvaguardia dello Staffora: piccola grande miniera della biodiversità a cui nessuno fino ad oggi è sembrato voler dare la giusta attenzione e la doverosa protezione.
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