VIGEVANO 04/09/2015: Litigi armi e droga. Denunciate 3 persone
VIGEVANO – I Carabinieri di Vigevano hanno deferito per calunnia e simulazione di reato: D.B.M., nato a Milano cl. 1950, residente a Vigevano, incensurato.
L’uomo si era presentato il 2 settembre ai Carabinieri di Vigevano per denunciare che la sera precedente, dopo aver invitato a casa sua un conoscente algerino con due suoi connazionali, fra cui una donna, aveva avuto una lite violenta.
La causa scatenante sarebbe stato un disaccordo all’atto della consumazione di un rapporto sessuale a pagamento che D.B.M. aveva pattuito con la donna. D.B.M. inoltre aveva denunciato che dalla sua abitazione erano state asportate le sue armi, una pistola cal. 22 ed una doppietta da caccia, e aveva accusato l’amico l’algerino.
Alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri di Vigevano, ritenendo inverosimile il racconto dell’uomo anche sulla base del sopralluogo effettuato la notte del fatto presso la sua abitazione, hanno effettuato sia una perquisizione domiciliare a casa dell’extracomunitario, sia un controllo amministrativo a casa dello stesso D.B.M. per verificare l’idoneità del luogo di custodia delle armi.
La perquisizione domiciliare a casa dello straniero non ha consentito di rinvenire alcuna arma, però ha permesso di scoprire, occultato nella cantina legata all’abutazione, un panetto di hashish da cento grammi.
Non potendo essere attribuito con certezza lo stupefacente allo straniero, essendo infatti la cantina aperta e virtualmente accessibile a chiunque, i Carabinieri non hanno arrestato lo straniero ma lo hanno deferito per detenzione ai fini di spaccio (si tratta di A.B.M., nato in Algeria cl. 1981, domiciliato a Vigevano, convivente, nullafacente, gravato da pregiudizi di polizia).
Con lui è stata denunciata la compagna italiana: B.A.M., nata a Vigevano cl. 1961, residente a Vigevano, convivente, casalinga, pregiudicata.
A seguito invece della verifica a casa dell’italiano, si accertava che le armi non erano state asportate ma erano regolarmente custodite. Conseguentemente quest’ultimo veniva deferito alla Procura della Repubblica di Pavia per calunnia e simulazione di reato e segnalato alla Prefettura per l’eventuale emissione di un provvedimento di diniego di detenzione armi.
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