CASATISMA 12/08/2015: I ladri gli rubano tutto costringendolo a chiudere l’impresa.La storia di Paolo: 50enne dalla vita stravolta da una maledetta banda di malviventi
CASATISMA – Gli articoli di cronaca “nera” spicciola (furti, piccole ruberie), così come gli altri, arrivano, passano e vanno. Ogni giorno affollano le pagine di carta, o elettroniche come quelle di VogheraNews.it, dei vari organi d’informazione, e il giorno successivo sono già cosa lontana, dimenticata, buona forse neanche per discutere al bar.
Eppure dietro questo trantran di “fatti brutti” apparentemente banali, ogni volta ci sono persone, storie, vite: che vengono intaccate, lese, a volte persino messe in pericolo.
Una di queste vite appartiene a Paolo.
Paolo Gandini ha 51 anni, risiede a Casatisma, in via Bronzine 16, ma vive ad Argine, frazione di Bressana Bottarone. Tre settimane fa Paolo subisce uno di questi fatti di cosiddetta cronaca nera spicciola; un furto, una razzia nel cortile di casa (quella in cui ha la residenza) che però gli stravolge la vita.
Già colpito dalla crisi economica che lo obbliga a chiudere la propria officina meccanica, Paolo qualche anno fa si rimette in gioco utilizzando gli strumenti del vecchio lavoro, il camion, gli attrezzi e la piccola ruspa. Con quelli compie lavori per conto di ditte e di conoscenti: piccole commesse che non gli consentono di fare chissà cosa ma che gli permettono di sopravvivere e almeno di sperare.
Poi arriva quel maledetto giorno e tutto torna ad oscurarsi.
Paolo Racconta.
“Era venerdì e avevamo deciso di cenare fuori, mio padre, mia sorella ed io. Siamo andati poco lontano ma l’abitazione di Casatisma è rimasta incustodita per qualche tempo”.
Ciò che accade in quelle tre ore scarse è come un ciclone.
“Quasi sicuramente devono aver avuto un complice che ci controllava. Per colpire a casa poi dovevano essere almeno in tre. Sono andati alla villetta e senza nemmeno entrare hanno preso tutto… TUTTO.
Una “visita” quella dei banditi che è stata come un tornado, come una tromba d’aria che passa e dietro di sé lascia solo macerie.
“Si sono portati via ogni cosa legata al mio lavoro. Era tutta nel porticato della villetta. Il camion, la ruspa (quella bianca nello foto ndr), la betoniera, i trapani gli avvitatori e i relativi carica batterie. Si sono perfino presi i badili e altra roba da 5 euro: le livelle, i cavi, i ganci, le fasce”.
E già che c’erano hanno rubato le gomme della macchina… si sono presi t.u.t.t.o.
Il danno complessivo ammonta a circa 30.000 euro (anche se per ricomprare tutto nuovo servirebbe più del doppio) ma per Paolo è come fossero 300mila o anche 3 milioni, tanto nelle sue condizioni la cifra non importa.
“Quei soldi io non ce li ho. E non sono nemmeno assicurato. Di fatto con quella razzia mi hanno messo in ginocchio… e pensare che i ladri se è tanto ci faranno 2mila euro”, confessa.
Per questo motivo Paolo Gandini ha dovuto abbandonare anche questo nuovo lavoro e ricominciare da zero, per la seconda volta… a cinquant’anni.
Fortunatamente Paolo non è uno cui piace “lagnarsi” (lo sottolinea lui stesso) e non vuole nemmeno “compassione”.
“Ho molta esperienza nel settore metalmeccanico e anche grazie a qualche conoscenza ho trovato un lavoro da dipendente. Trovare il posto fisso però è dura – precisa subito dopo -. Dovrei riuscire a lavorare da settembre. Ma si sà com’è, di questi tempi non c’è nulla di certo…”.
Paolo dunque non smettere di lottare e spera in un domani migliore. Intanto domani è un altro giorno e sui giornali ci saranno altre “notizie di nera”. Altre storie spicciole e anonime di furti e di razzie.
L’importante è ricordarsi che dietro ognuna di esse possono celarsi vite violate, esistenze messe in pericolo. Vite ed esistenze che meritano di essere conosciute, raccontate e se possibile (nel nostro piccolo) aiutate.
Matteo Negri
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