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VIGEVANO 20/05/2015: Messo ai domiciliari nonostante la pericolosità fugge e scompare. Pericoloso Boss della prostituzione ri-catturato dai carabinieri (era in Inghilterra)

Luglio 20
09:02 2015

VIGEVANOI Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vigevano hanno rintracciato e tratto in arresto con la collaborazione della polizia inglese e dell’Interpol il trentaseienne albanese L.N., uno dei capi dell’associazione a delinquere sgominata nel marzo del 2013 con l’operazione denominata “Alba Nostra”.

L’uomo era stato arrestato insieme ad altre 40 persone con l’accusa di avere costituito un’organizzazione criminale per il controllo e lo sfruttamento della prostituzione sulle strade della Lomellina.

L.N. era stato individuato come uno dei capi, titolare del “diritto di superficie”, che consentiva o meno l’esercizio del meretricio ad altri gruppi malavitosi. Particolarmente temuto negli ambienti criminali perchè avrebbe fatto facile ricorso alla violenza per risolvere i conflitti fra gli associati, L.N. era stato condannato in primo grado a seguito di giudizio abbreviato a tre anni e sei mesi di reclusione.

L’uomo era stato mandato agli arresti domiciliari nell’ottobre del 2013 a Monterotondo in provincia di Roma, che gli erano stati revocati poco dopo perché il luogo scelto per scontare la misura era una sorta di harem ove si esercitava la prostituzione. Nuovamente ammesso al regime degli arresti domiciliari nel novembre successivo, sempre a Monterotondo presso un connazionale, L.N. dal marzo del 2014 si era reso irreperibile.

Da quella data, i Carabinieri di Vigevano lo hanno cercato senza sosta in Italia e all’estero, ritenendo molto pericoloso, oltre che ingiusto, che un soggetto di tale caratura criminale potesse dare la sensazione di rimanere impunito.

Per questo motivo, sono stati costantemente monitorati i profili sui social network delle persone a lui vicine e sono stati scandagliati, alla ricerca di informazioni, gli ambienti criminali in cui si muoveva. Nel marzo dell’anno scorso, a seguito dell’operazione “Alba Nostra 2”, si è incrinato il muro di omertà che proteggeva il latitante e si è cominciato ad avere il sentore che l’uomo potesse trovarsi nel Regno Unito, per cui i Carabinieri del Nucleo Operativo di Vigevano hanno intrapreso una più stretta collaborazione con l’Interpol e con i detective di Scotland Yard.

Sabato 18 luglio la svolta: la polizia della contea di Northampton trasmetteva la foto di un sospetto fermato a Wellingborough, un piccolo centro a nord di Londra, con un nominativo differente. Alla vista della stessa, gli investigatori dell’Arma non avevano dubbi e lo riconoscevano immediatamente. I successivi accertamenti dattiloscopici eseguiti dalle autorità inglesi davano poi la definitiva conferma dell’identità dell’uomo e, pertanto, una volta identificatolo in L.N., veniva tratto in arresto in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso il 10.04.2015 su richiesta dei Carabinieri di Vigevano.

L’arrestato è attualmente trattenuto in custodia dalle autorità inglesi nell’attesa che si perfezioni l’iter burocratico per la consegna alle autorità italiane. Sono in corso, inoltre, ulteriori accertamenti da parte degli investigatori dei due Paesi per individuare eventuali fiancheggiatori del latitante ed i motivi che lo avevano spinto a recarsi nel Regno Unito.

 

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