BRONI 22/07/2015: Blitz finanza. Il Consorzio Tutela Vini attende certezze ma precisa “non è un caso di vino adulterato”
BRONI – Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese segue con attenzione l’evolversi della vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo Terre d’Oltrepò e commenta il caso.
Il presidente Michele Rossetti parte da una premessa: «Anzitutto massimo rispetto per chi sta conducendo le indagini. Da quanto trapela il vino sottoposto a sequestro dovrà ora essere verificato attraverso analisi, che certificheranno o smentiranno l’ipotesi investigativa. Il nostro primo messaggio ai consumatori è, intanto, che il prodotto sequestrato non è vino dannoso per la salute».
Rossetti esorta a non dimenticare che il vino dell’Oltrepò Pavese è garanzia di qualità: «In questa delicata fase pre vendemmiale è vitale ricordare che Oltrepò significa 2000 aziende vitivinicole, di vinificazione e imbottigliamento che lavorano con cura e che meritano di essere difese e non subire contraccolpi. Terre d’Oltrepò è la prima cantina di Lombardia, con 900 soci e un potenziale da 500mila quintali d’uva a vendemmia. Confido – continua Rossetti – che la cantina possa riacquistare piena operatività prima dell’inizio dell’imminente vendemmia perché da essa dipende il 53% del prodotto vinificato dell’Oltrepò».
Rossetti conclude: «I vini oggetto del sequestro non sono sofisticati o adulterati e quindi non possono in alcun modo risultare dannosi per la salute».
Il Consorzio sta dunque monitorando costantemente la situazione e rimanda a un momento successivo ogni ulteriore valutazione”quando i dubbi lasceranno spazio alle certezze”.
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