VOGHERA 03/06/2015: Elezioni. Ghezzi: “Ricorso urgente al Tar”. “Ci risulta una differenza di 19 voti a nostro favore fra le tabelle di scrutinio e il verbale finale”. Due i seggi incriminati. Il Pd chiama in causa anche il prefetto e ministro dell’interno
VOGHERA – Nessuna resa. Proseguo della campagna elettorale. Ma soprattutto ferma richiesta ai più alti organi istituzionali locali e nazionali di fare chiarezza su quanto accaduto.
Pier Ezio Ghezzi e il Pd non hanno alcuna intenzione di accettare supinamente il risultato emerso dalle urne domenica 31 maggio, che li vede fuori dal ballottaggio con Carlo Barbieri (di Fi), battuti per soli 3 voti dall’altro candidato di centro destra Aurelio Torriani.
Per questo faranno ogni passo che la legge mette loro a disposizione per fare chiarezza.
“Oggi, giorno in cui si è insediato l‘Uffici centrale elettorale previsto dalle norme, che ha il compito di verificare la somma dei risultati dei singoli verbali e di proclamare i vincitori del primo turno – ha spiegato Ghezzi in una conferenza stampa svoltasi alle 17.30 nella sede elettorale di via Emilia – abbiamo presentato una memoria difensiva in cui chiediamo la verifica dei conteggi sulle sezioni elettorali 37 e 22”.
Per il Pd infatti ci sarebbero state delle anomalie.
“Alle nostre risultanze c’è un differenziale di voto a nostro favore rispetto al dottor Torriani pari a 19 voti – ha precisato Ghezzi, aggiungendo che la cifra emerge dalla differenza fra le tabelle di scrutini e il verbale finale, una discrasia di 10 voti nel seggio 37 e di 9 voti nel seggio 22 -. L’ufficio elettorale ha esaminato i verbali ed ha rilevato questo disallineamento – ha aggiunto il candidato sindaco – ma non ha potuto provvedere al riconteggio delle schede perché gli è impedito dalla normativa” .
Nonostante ciò il Pd non si arrende ed un primo risultato lo ha già ottenuto.
“La nostra azione ha portato alla verbalizzazione del dato di tale disallineamento – ha proseguito Ghezzi misurando le parole, conscio della delicatezza della questione – . Cosa che ci consentirà di produrre le nostre difese verso il Tribunale amministrativo regionale, unico organo deputato a decidere il riconteggio dei voti”.
Se da un lato Ghezzi ammette di “non sapere quale dei due dati sia corretto”. Dall’altro è certo che “non possiamo avallare un valore dubbio”.
La conseguenze sono ovvie.
“Stiamo identificando il legale che ci seguirà: perchè la nostra posizione è quella di andare con urgenza a trovare la strada più veloce per richiedere il conteggio”.
Ghezzi mentre si dà “una settimana per costruire la difesa” rende note altre anomalie riscontrate nei seggi ‘incriminati’.
“Nel seggio 37 – ha spiegato – c’è stato un rimescolamento tale da rendere difficile capire come e quando quei dati disallineati si siano verificati”.
Peraltro crede anche “che si sia trattato di un errore materiale e non di altro”.
In conferenza viene anche ricordato come un rappresentante di lista del Pd abbia visto e dichiarato che “c’erano 9 voti a favore di Ghezzi” che poi sono “magicamente spariti”.
Relativamente ai verbali, il candidato del Pd, sempre scegliendo le parole, ha spiegato che ce ne erano alcuni “non ordinati”: “In alcuni casi c’erano colonne con numeri scritti a matita a fianco a dei numeri scritti a penna – ha detto l’ingegnere – e poi c’erano molte cancellature. Insomma non erano verbali ordinati ma da… interpretare”.
E ancora: “A volte non tornavano neanche i totali – ha aggiunto Ghezzi -. Cioè il totale tra le singole tabelle elettorali e il totale, relativo allo stesso dato, nella matrice del verbale, non è identico”.
In conferenza è intervenuta anche Ilaria Balduzzi, che con meno cautele ha escluso “errori” ma ha parlato di “gravi irregolarità”.
Con lei è intervenuto anche Guseppe Porqueddu, secondo cui, riferendosi alle discrasie fra le tabelle di scrutinio e il verbale riassuntivo, è avvenuta una “contraddizione agli atti”: un fatto che ha farro dire all’esponente del Pd: “per il cittadino comune non ci sarebbero dubbi”, “domenica è accaduto qualcosa di inaccettabile”.
Ha chiosato il tutto Emiliano Scolè.
Il responsabile provinciale Pd per gli Enti locali ha annunciato di aver già mosso tutte le pedine, partendo dai piani più alti delle istituzioni nazionali. “Abbiamo già sentito il ministro dell’Interno”, ha detto.
Per poi aggiungere altre due particolari.
Primo. “Di fatto la campagna elettorale continua nei termini e nei modi in cui è stata sviluppata nell’ultimo mese”.
Secondo. “A livello provincie chiederemo un incontro con il Prefetto. Perché ponga attenzione al tema della legalità rispetto al tema delle schede fotografate: situazione certamente anomala, che, intrecciata a tutti gli altri elementi emersi, porta a dire che il voto di Voghera più di qualche dubbio lo lascia”.
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