PAVIA 27/05/2015: In provincia di Pavia nascono due nuove Aree Protette. A Pietra Corva Romagnese e al Monte Lesima nel Comune del Brallo. Ecco perchè
PAVIA – In provincia di Pavia nascono 2 nuove aree protette. Si tratta della Riserva Naturale “Le Torraie – Monte Lesima” e del sito di interesse comunitario (SIC) “Sassi Neri – Pietra Corva”. La decisione è della Provincia, che domani alle ore 10, nella Sala delle Colonne, terrà la conferenza programmatica per l’istituzione delle 2 nuove aree protette nell’Oltrepò Pavese.
PIETRA CORVA
Quest’ultima area si estende in provincia di Pavia per circa 700 ettari nella porzione meridionale dell’Oltrepo pavese a ridosso del confine della Provincia di Piacenza, nel territorio comunale di Romagnese.
L’area è divenuta SIC perchè al suo interno sono stati individuati 6 habitat contenuti nell’allegato I della direttiva 92/43 CEE, di cui due considerati prioritari per la conservazione (habitat asteriscati).
Eccoli.
Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa di Salix elaeagnos
Formazioni di Juniperus communis su lande o prati calcicoli
Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)
Formazioni erbose secche seminatura li e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee
Praterie magre da fieno a bassa altitudine
Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)
e Foreste di Castanea sativa.
FAUNA
Per quanto riguarda la fauna, a “Sassi Neri – Pietra Corva” sono stati individuati 63 specie di Uccelli nidificanti, e a seguire Anfibi (6 specie); Rettili (8); Mammiferi (24); Lepidotteri Ropaloceri (29 specie); Coleotteri (147); Eterotteri (34); Odonati 9; e Molluschi gasteropodi (34 specie).
LESIMA ZRC
Quanto alla Riserva Naturale “Le Torraie – Monte Lesima”, è una (ZRC), una Zona di Ripopolamento e Cattura – cosi come previste dall’articolo 18 della L.R. Lombardia n. 26/93 – avente una superficie di circa 588 ha che si estende da circa 500 m lungo il corso del torrente Avagnone, affluente del Trebbia fino ai 1725 m del crinale del Monte Lesima, vetta più alta dell’Appennino Settentrionale.
VEGETAZIONE LESIMA
L’area, come si legge nella relazione acquisita dalla Provincia, è preziosa perchè è ricca di comunità vegetali che hanno un’importante valore naturalistico per motivi sia floristici sia fitogeografici. In aggiunta sulla base della “Direttiva Habitat” ( Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche), le formazioni vegetali di questa zona, sono inquadrabili in Habitat Natura 2000 di interesse conservazionistico a livello europeo. In particolare, le praterie sono ascrivibili all’habitat 6210 (Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su subst rato calcareo); gli arbusteti subalpini a Genista radiata o i vaccinieti all’habitat 4060 (Lande alpine e boreali); le faggete all’habitat 9130 ( Faggeti dell’Asperulo – Fagetum) e i castagneti all’habitat 9260 (Boschi di Castanea sativa).
Mentre dal punto di vista floristico, nella ZRC sono presenti alcune specie meritevoli di interesse tra cui Viola calcarata. La vetta del Monte Lesima è inoltre l’unica stazione dell’Italia settentrionale per l’Astragalo di M. Sirino (Astragalus sirinicus)
FAUNA LESIMA
Quanto invece alla fauna, nel sito sono state rilevate 14 specie di Uccelli, di cui 5 nidificanti e 9 migratrici. Nella ZRC sono poi presenti diverse specie di mammiferi, fra cui il cinghiale e il capriolo. Con loro vive anche il lupo, predatore in cima alla catena alimentare, di fondamentale importanza per il mantenimento di un ecosistema equilibrato. Altro mammifero importate presente è il moscardino (Muscardinus avellanarius), piccolo roditore della famiglia dei Gliridi che vive esclusivamente in zone boschive.
Altro ordine di mammiferi presenti e degni di nota in quanto a rischio di estinzione sono i chirotteri (più comunemente noti come pipistrelli). Ma nella ZRC ci sono anche tanti rettili (6 specie), anfibi (9 specie), pesci (5 specie) e insetti (ben 176 specie, divise in 55 famiglie e 8 ordini) fra cui moltissime farfalle.
LA PROVINCIA
Domani in Provincia saranno illustrati il percorso amministrativo fin qui svolto e i contenuti strategici della proposta, “il cui obiettivo è di tutelare e valorizzare l’Oltrepò pavese montano quale area di importanza capitale per la conservazione della biodiversità” spiega Piazza Italia. Che aggiunge “Il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia sta curando la ricognizione ambientale delle aree al fine di definirne la strategia gestionale”.
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