PAVIA 13/05/2015: Omicidio dello spacciatore marocchino a Zibido. I carabinieri arrestano un pavese e un milanese
PAVIA – I Carabinieri del Comando Provinciale hanno tratto in arresto due italiani per l’omicidio di uno spacciatore commesso pochi giorni fa nelle campagne di Zibido al Lambro.
Ieri pomeriggio il personale del Nucleo Investigativo Carabinieri di Pavia, in collaborazione con le Compagnie di Pavia e di San Donato Milanese, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal G.I.P. Perulli Luisella di Pavia, nei confronti di Dalcerri Christian e Ganna Simone, entrambi del 1992 e residenti il primo a San Colombano al Lambro (MI) ed il secondo a Chignolo Po.
I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Omari Said, nato in Marocco l’1.1.1975, e del tentato omicidio di Catib Abderrahim, nato in Marocco il 20.11.1981.
I fatti erano avvenuti nel pomeriggio del 4 maggio 2015, verso le ore 17, quando i due italiani, giunti nelle campagne di Zibido al Lambro, avrebbero affrontato gli stranieri e, dopo un’accesa discussione, mentre questi cercavano la fuga, gli avrebbero sparato.
In particolare Dalcerri avrebbe esploso 2 colpi di fucile a pallini che avrebbero colpito entrambe i marocchini, provocando entro poche ore il decesso di Omari Said (Mentre Catib Abderrahim, che era riuscito ad allontanarsi raggiungendo la rotonda di Landriano, ha riportato ferite giudicate guaribili in gg.15).
I MOTIVI DELLA SPARATORIA
Due sono le ipotesi investigative attualmente in corso di verifica: una rapina in danno degli spacciatori marocchini o la necessità di eliminare concorrenti nell’attività di spaccio da quel territorio che forniva ingenti guadagni.
LE INDAGINI
Spiegano i militari. “Le immediate indagini sviluppate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia, svolte attraverso l’identificazione e l’escussione di persone informate sui fatti, perquisizioni ed analisi dei sistemi pubblici e privati di videosorveglianza, permettevano una prima ricostruzione dei fatti che, unita ad un minuzioso lavoro del Nucleo Investigativo Carabinieri, basato sull’analisi di tutte le frequentazioni degli ultimi mesi di quelle zone di spaccio, portava ad identificare con certezza la vettura usata dagli assassini, una Hyundai Athos rossa, in uso al Ganna e di proprietà di un suo parente”.
L’ARMA DEL DELITTO AI RIS DI PARMA
La serrata attività investigativa, diretta dal Sostituto Procuratore Paolo Mazza della Procura di Pavia e coordinata dal Procuratore Gustavo Cioppa, ha portato anche al rinvenimento della presunta arma del delitto: sono state infatti sequestrate n.6 armi lunghe da caccia, tra cui quella ritenuta usata per l’omicidio (armi che verranno tutte poi inviate al R.I.S. di Parma per determinarne la compatibilità con quella che ha effettivamente sparato e ucciso il 4 maggio).
I due arrestati sono stati, nella stessa serata di ieri, tradotti presso la casa di reclusione di Lodi e Pavia.
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