BORGO PRIOLO 04/05/2015: Nuovi guai nella struttura che ospita i migranti. Denunciato richiedente asilo. Minacciava degli operai con un seghetto. Luci e ombre dell’accoglienza in provincia di Pavia
BORGO PRIOLO – Nuovi guai nella struttura di Borgo Priolo che ospita una 80ttina di migranti dall’Africa arrivati con i barconi.
Ieri, domenica 3 maggio, nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Montalto Pavese sono dovuti intervenire all’“Agriturismo la Torretta”, per un’emergenza lanciata dai gestori.
Era stato infatti segnalato un richiedente asilo, O.K., congolese 27enne, che aveva minacciato con un seghetto alcuni operai arrivati per eseguire lavori di manutenzione nella stanza dell’immigrato.
L’arrivo dei militari ha riportato la calma. Quanto alle ragioni di quel comportamento, il 27enne avrebbe spiegato agli uomini dell’Arma che la stanza era sua e che decideva lui chi poteva entrare.
A seguito della perquisizione, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato il seghetto (con una lama lunga circa 20 cm) usato dal migrante: il quale è stato denunciato per minaccia e porto illegale di oggetti atti ad offendere.
MIGRANTI TEMA COMPLESSO
Tema molto complesso, fatto di luci ed ombre, quello legato all’accoglienza sul territorio pavese dei migrati.
Non è infatti la prima volta che gli immigrati dal Mediterraneo sono al centro delle cronache. Gli 80 ospiti della Torretta ad esempio hanno già fatto parlare di sé (vedi link sotto), sia per un grave incidente stradale che ha portato alla morte di uno di loro.
Sia per una presunta rissa fra loro. Sia ancora per una protesta nel del tutto campata in aria contro lo stato della loro accoglienza. I migranti fra l’altro lamentano la scarsezza del vitto e l’isolamento in cui sono costretti a vivere: e la Torretta in effetti si trova sul cucuzzolo di una delle colline di Borgo Priolo (Foto), a diversi chilometri dal primo vero centro abitato, che è Casteggio.
Sempre in tema di luci ed ombre sul fenomeno e sempre rimanendo a Borgo Priolo, il Comune più volte ha sollevato le problematiche della comunità.
Sia quelle dei migrati, che al di là dell’accoglienza nell’albergo di fatto sono stati abbandonati al loro destino.
Sia quelle dei residenti, che trovano eccessivo il numero degli stranieri accolti in paese e che soprattutto devono fare i conti con piccoli grandi problemi quotidiani: uno su tutti quello legato alla sicurezza delle strade: divenute rischiose da quando i migranti le percorrono di frequente in bici (spesso molto malandate) per spostarsi in luoghi più “vivi” in cui avere più contatti e, chissà, qualche occasione di inserimento.
Anche per questi motivi il sindaco del piccolo comune oltrepadano ha già chiesto che vengano trasferiti, per il bene di tutti, altrove. Il vero problema però è che in provincia di Pavia ne stanno arrivando altre centinaia di migranti, e i posti ‘ideali’ in cui inserirli non sono affatto facili da trovare.
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