S.M. STAFFORA 21/04/2015: Il raid di 4 persone in un’abitazione. Poi la caccia all’uomo collettiva con la cattura di uno dei malviventi. Infine la beffa: il ladro è già libero. La vittima: “Questa non è giustizia”
SANTA MARGHERITA STAFFORA – Per questa storia, incredibili in tutti i sensi, ma soprattutto emblematica dello stato della sicurezza e della giustizia in Italia, è forse meglio partire dalla fine.
I responsabili del furto sono tutti liberi: o perché sono riusciti a scappare prima del fermo o perché, sebbene catturati, sono stati immediatamente liberati.
Iniziamo anche dal commento della vittima, Lorenzo F., residente nel comune di Santa Margherita Staffora, sposato, padre di 3 figli.
“Per questo furto che ha pesantemente colpito me e la mia famiglia, ho fatto tutto quanto un buon cittadino dovrebbe fare. Ho collaborato alla cattura di uno dei responsabili. Ho perso quasi una giornata per sporgere denuncia. Ho testimoniato. Peccato che alle 15.30 quando sono uscito dalla caserma dei carabinieri di Cabella Ligure, mi abbiano comunicato che il ladro entrato in casa mia era già stato rilasciato. Che giustizia è mai questa?”
E ora la storia.
Sono le 8.10 di lunedì 21 aprile 2015. La moglie di Lorenzo F. esce con i bambini per portali a scuola e lascia la casa in frazione Casale Staffora incustodita
Alle 8.30 nell’abitazione entra la madre dell’uomo e subito fa un’inquietante scoperta. La donna si trova di fronte a 4 persone, di cui una donna, che rovistano nei cassetti e negli armadi. Il gruppo, che ha già messo a soqquadro mezzo appartamento (VEDI FOTO), non appena la vede scappa per la porta finestra che aveva scassinato e sale su una Lancia Y verde.
L’anziana alla vista dei ladri si spaventa ma non perde tempo, chiama il figlio che a sua volta allerta i carabinieri.
L’uomo però, non volendo che la banda la faccia franca si mette al suo inseguimento. Non solo, sapendo la direzione presa dalla vettura (direzione Novi Ligure) e sapendo che non ci sono troppe vie d’uscita, organizza anche il monitoraggio della posizione dei malviventi a bordo della Lancia.
“Ho telefonato agli amici dei vari Comuni lungo la strada chiedendo loro di avvertimi se passavano. In molti li hanno avvistati e qualcuno ha anche provato a fermarli”.
La situazione in divenire viene monitorata anche dai militari che, tenendosi in contatto fra loro e con la vittima, bloccano ogni via fuga alternativa alla strada principale.
La manovra a tenaglia funziona – l’auto non ha infatti più grandi possibilità di dileguarsi. Ma non fa i conti con la scaltrezza della banda, che, all’improvviso si ferma e si sparpaglia.
“Tre scendono dal veicolo e svaniscono nei boschi – racconta ancora Lorenzo F. – uno invece rimane al volante e prosegue la corsa”.
La fuga però dura ancora poco. Il guidatore – risulterà essere A.T. 61enne egiziano residente in Alessandria – viene finalmente bloccato e portato in caserma.
Il resto della vicenda la potremmo rileggere all’inizio dell’articolo.
“Il fatto che l’auto sia stata trovata pulita, ciò senza alcuna traccia della refurtiva – spiega il 40enne di Santa Margherita – e in virtù della mancanza della flagranza del reato (eppure li abbiamo visti in tanti che erano loro, precisa la vittima) ha fatto sì che il magistrato decidesse per la liberazione”.
Un esito che proprio non piace alla vittima.
“E’ difficile pensare qualcosa di positivo in questa vicenda che, al di là del danno materiale (in casa mancherebbero beni per circa 5mila euro, ndr) ha sconvolto la mia famiglia, da mia madre ai miei figli a mia moglie, che ora hanno paura ad entrare in casa – commenta ancora Lorenzo F. -. Le forze dell’ordine hanno fatto bene il loro lavoro. I cittadini li hanno aiutati collaborando alla cattura del malvivente… e poi arriva una magistratura che vanifica ogni sforzo liberando subito il colpevole”.
“Lo Stato che permette tutto questo non tutela nessuna categoria – conclude la vititma -. Non legifera su questioni necessarie ma delega al Cittadino la propria sopravvivenza in una giungla iniqua e sregolata. Perché i diritti e i doveri esistono solo per qualcuno? Perché se mi comporto onestamente, lavoro con impegno e motivazione, pago le massacranti tasse, amo l’Italia, devo avere paura di un futuro in questo Paese?”.
CITTADINI ESASPERATI REAGISCONO
Non è la prima volta in Oltrepò che la popolazione reagisce ai continui furti cercando di aiutare le forze dell’ordine a catturare i malviventi
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