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BRONI – Luci e ombre sul caso della Fibronit e delle morti per amianto.

Le luci arrivano dalla definitiva approvazione del finanziamento per la bonifica dell’impianto oltrepadano.

“Finalmente, dopo un mese, è arrivata la firma ufficiale del Ministero. Questo significa che, sia per la ex Fibronit di Broni che per la Caffaro di Brescia, si può procedere con il bando e l’appalto per le bonifiche”.

L’annunciò è stato dell’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi. “Dal Ministero – spiega Terzi – arriveranno 11 milioni per il
sito pavese e 1,5 per Caffaro”. “Sono molto soddisfatta – conclude -, per queste risorse, che si aggiungono a quelle già stanziate da Regione Lombardia”.

Le ombre invece arrivano dalla bocciatura in Regione di una mozione del M5S

“La mozione – prosegue Nanni – è stata respinta con il voto contrario di tutta la maggioranza. Hanno votato favorevolmente le opposizioni. Tutto potevamo aspettarci, fuorché una motivazione così poco rispettosa della dignità di questi cittadini. La motivazione addotta è che il fatto NON sussiste, vale a dire che – secondo le dichiarazioni dell’Assessore alla Salute Mantovani (FI), del Presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi (LEGA), della Vice Presidente della Commissione Ambiente Lara Magoni (Lista Maroni Presidente) – i cittadini esposti ed ex esposti già godono di esenzione dai ticket per le cure diagnostiche”.

“La Legge Regionale lombarda (Legge del 29 settembre 2003, n. 17) già prevede ma non rende attuative le misure sanitarie ad hoc per i cittadini che vedono la propria salute a rischio a causa dell’esposizione all’amianto: con questa mozione chiediamo che tali misure siano attuate e rese effettive tramite un programma regionale puntuale, che non rimanga lettera morta solo sulla carta, e il primo passo è proprio quello di garantire un accesso esente da ticket al Sistema Sanitario Regionale.”, scriveva il M5s al momento della presentazione della mozione.