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VIGEVANO – Nella giornata mondiale contro la Violenza di Genere da Vigevano arriva la notizia dell’ennesima “denuncia” di un 44enne residente nella città ducale per stalking verso la ex fidanzata, una 33enne vigevanese.

Come avrebbe appurato l’Arma, il 44enne avrebbe usato queste tecniche di persecuzione con la donna  (inducendo bella vittima un grave stato di ansia e paura e costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita)

– pedinamenti continui

– fermarsi, trovandola in compagnia di amiche, e proferendo vero di lei frasi allusive circa una relazione con un altro uomo sposato… al fine di metterla in difficoltà davanti ai presenti;

– trasmettendo alla 33enne, con sms, messaggi WhatsApp e con centinaia di telefonate, frasi offensive della dignità della donna e accuse di avere numerose relazioni con altri uomini;

– presentandosi tutte le mattine presso il posto di lavoro e facendosi vedere al scopo intimidatorio durante le pause pranzo;

– utilizzando un falso profilo facebook intestato ad un’altra persona, chiedendo l’amicizia a tutti i colleghi di lavoro della ex con l’intento di poterne controllare ulteriormente la vita;

– colpendo in piena notte le tapparelle dell’abitazione della vittima;

– appostandosi quotidianamente nei pressi dell’abitazione;

– molestandola con tentativi di corteggiamento;

– infine aggredendola per strada e pronunciando le seguenti parole: “Tanto non hai capito che qua nessuno mi fa niente? Tu devi essere per forza mia e basta”.

Come rivelano dai carabinieri, che hanno notificato i provvedimenti allo stalker, “l’uomo risulta già condannato nell’ottobre del 2014 alla pena di 1 anno di reclusione per atti persecutori, commessi in danno della stessa donna, dall’aprile 2013 al novembre 2014 (allorquando fu tratto in arresto in flagranza di reato dai Carabinieri di Vigevano). Mentre dal luglio 2014 al novembre 2014 la 33enne ha sporto ben otto denunce querele nei confronti dell’ex compagno”.

Nonostante questa mole impressionate di atti persecutori l’uomo non è stato arrestato ma solo sottoposto (su ordine del GIP Anna Maria Oddone e su richiesta del PM Ethel Matilde Ancona) al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Lo stalker insomma dovrà solo mantenere dalla vittima una distanza non inferiore a 200 metri, in particolare dall’abitazione o da ogni altro luogo ove questa fisserà il proprio domicilio, dal luogo di lavoro, dalla scuola frequentata dalla figlia della donna ed inoltre, con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo (telefono, mail, missive, contatti via internet, sms, mms, ecc…) con la persona offesa e con i suoi familiari.

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