PAVIA 12/11/2014: Cronaca di un tentativo di suicidio sventato dalla Polizia. L’uomo aveva programmato tutto… l’ultima visita al fratello, gli strumenti da usare e il luogo dove farla finita: i sotterranei del Policlinico. Fortunatamente gli agenti, dopo frenetiche ricerche, sono arrivati in tempo per fermarlo
PAVIA – Nel pomeriggio di ieri la Polizia di Pavia è intervenuta per un uomo che aveva intenzione di suicidarsi. L’operazione è scattata a seguito di una segnalazione al 113 in cui si spiegava che una persona stava per commettere il gesto estremo nei sotterranei del Policlinico.
Due volanti si sono perciò precipitate sul posto, dove però non hanno rintracciato l’aspirante suicida.
Sul posto gli agenti hanno trovato la convivente dell’uomo, che ha confermato l’intenzione del compagno di farla finita ed ha fornito loro il suo numero di cellulare.
Poiché era spento la polizia ha provato a contattare l’ex moglie dell’uomo, dalla quale si è appreso che il professionista aveva trascorso il pomeriggio in una località di una regione vicinia, dove si era congedato dal fratello, dicendogli che avrebbe fatto rientro a Pavia.
Avuta l’indicazione del modello dell’auto dell’uomo, le Volanti a quel punto si sono appostate all’uscita del casello autostradale, dove avrebbe dovuto transitare l’aspirate suicida per recarsi al Policlinico.
Alcune ore dopo, l’avvistamento e il fermo del mezzo, proprio in prossimità del luogo segnalato in precedenza per il suicidio: il San Matteo.
A bordo dell’auto gli agenti hanno trovato un uomo prostrato, che ha subito manifestato loro il suo malessere e la sua depressione, causata da problemi lavorativi, in famiglia e anche di salute.
L’uomo in quel frangente ha persino chiesto più volte ai poliziotti di poter accedere da solo ai sotterranei dell’adiacente nosocomio, lasciando intendere le sue intenzioni suicide.
A quel punto è stato richiesto l’intervento del 118 e della croce rossa, che hanno provveduto a trasportare l’uomo (dopo una lunga trattativa) al vicino pronto soccorso.
Dal controllo fatto allo zainetto che l’uomo aveva con sé, è emersa una corda in nylon lunga circa 5 metri con un’ estremità annodata a “cappio”. Inoltre, in un’altra borsa la polizia ha trovato una confezione contenente cinque fialette di “potassio cloruro”.
Il cloruro di potassio viene usato in alcune cliniche Svizzere per somministrare la cosiddetta “dolce morte” a chi ha deciso di farla finita.
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