BRONI CASTEGGIO 19/11/2014: Presunta frode nella produzione del Pinot grigio. Indaga la Forestale
BRONI CASTEGGIO – Perquisizioni in Lombardia, Piemonte , Emilia Romagna e Veneto. Due soggetti iscritti nel registro degli indagati.
È il primo risultato scaturito dall’attività di investigazione svolta dalla Forestale di Pavia e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Pavia, a seguito di specifica delega della stessa Procura, su una presunta frode alimentare (quantificabile in 20 milioni di euro l’anno a partire dal 2010) riguardante la produzione delle etichette: “Oltrepò Pavese Pinot grigio” DOP e “Provincia di Pavia Pinot grigio” IGP.
Si tratta di due vini di pregio molto richiesti, soprattutto dal mercato internazionale, sospettati però di essere prodotti utilizzando uve di modesta qualità o con altri sistemi fraudolenti (attraverso la manipolazione delle dichiarazioni vitivinicole annuali presentate dalla Società “Terre D’Oltrepò ” con sede a Broni e Casteggio).
Durante il blitz avviato 2 giorni fa, sono state eseguite 64 perquisizioni presso cantine, aziende vitivinicole, aziende agricole, fornitori di mosto concentrato rettificato (MCR), mediatori, autotrasportatori e centri di assistenza agricoli dislocati nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna.
È stata acquisita la documentazione relativamente alle vendemmie dal 2010 al 2014 e sono stati effettuati campionamenti di vino contenuto nei vasi vinari e nelle cisterne affinché l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, incaricato dalla Procura, proceda all’analisi chimico-fisica del prodotto.
I reati ipotizzati sono frode in commercio con l’aggravante di essere perpetrata su prodotti DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione Geografica Tipica), falsificazione di documenti e registri, indebito percepimento di aiuti comunitari e contributi regionali.
L’operazione di polizia giudiziaria è stata compiuta grazie al supporto di personale forestale proveniente dalle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche e dall’Ispettorato Generale di Roma per un totale di oltre 270 unità impiegate nei controlli sulle aziende presenti principalmente nelle colline dell’Oltrepò Pavese.
La documentazione acquisita è al vaglio degli inquirenti per verificare quali aziende e società siano coinvolte nella presunta frode. Oltre ai due soggetti iscritti nel registro degli indagati, potrebbero essere coinvolte altre persone.
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