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VOGHERA – Come abbiamo raccontato in un precedente articolo, in piena estate a Voghera è avvenuta una piccola grande rivoluzione legata alla circolazione stradale. Si tratta della modifica dell’autovelox già installato (dalla Provincia) in tangenziale. Un apparecchio che nella nuova versione ha iniziato a rilevare le infrazioni “anche” nel senso di marcia prima non coperto. Di fatto si è trattato di un “raddoppio”, avvenuto grazie all’introduzione di una nuovo sistema capace di immortalare con un unico apparecchio le auto che procedono nelle “due” direzioni.

Detto questo resta da capire come mai si sia scelto di continuare a concentrare le attenzioni su questo tratto di tangenziale rettilineo (“per aumentare la sicurezza” s’è detto), quando poco lontano ne esiste uno ben più pericoloso.

Ci riferiamo al tratto fra le uscite di Campoferro e di Montebello. Pochi chilometri resi molto pericolosi da una serie di fattori.

Primo fra tutti la presenza di 2 alti dossi che impedisco totalmente la visibilità su ciò che accade al di là di essi. A ciò si aggiunge la presenza di un distributore che, assai poco opportunamente, è stato piazzato a ridosso di una delle due “montagnole”.

Oltre a questo su, tratto esiste un’ampia curva con linea tratteggiata in cui avvengono sorpassi ed in cui la visibilità non è perfetta (anche per la presenza di arbusti al di là del guardrail, ance se alcuni sono stati appena tagliati).

A tutto ciò va ancora aggiunto che, sulla corsia in direzione di Casteggio, nel tratto fra l’uscita di Campoferro e la cunetta del distributore, in corrispondenza del giunto di un ponticello si è formata una fastidiosa cunetta che non solo mette in pericolo la “salute” dei mezzi in transito, ma rende pericolosa la circolazione perché molti mezzi per evitarla viaggiano a ridosso della linea di mezzeria.

A riprova infine del fatto che quel tratto di tangenziale richiede ben maggiori attenzioni rispetto alle attuali, va ricordato che il medesimo è stato teatro (proprio in prossimità del dosso vicino al benzinaio) di almeno 2 gravi incidenti, di cui uno mortale (quest’ultimo provocato da un mezzo che era entrato proprio nel benzinaio).